Festività natalizie a Reggio, città più viva grazie al rientro dei fuorisede

E' così che vorremmo vedere sempre la nostra Reggio. Vivace e piena di giovani che con entusiasmo animano la città

Il Sud si riempie e il nord si ‘svuota’.

Come ogni fine dicembre, in occasione delle festività natalizie ed in vista dei festeggiamenti per il nuovo anno, il meridione viene preso d’assalto da migliaia di persone che in passato hanno dovuto o voluto lasciare la propria terra d’origine.

La storia si ripete: rientri al sud tra disagi e dispendi eccessivi

La conferma dell’esodo prenatalizio arriva, come spesso accade, dalla fotografia delle lunghe file in autostrada in direzione sud, e dalle rare code invece in direzione nord. Decine di migliaia, tra studenti e lavoratori ritornano dunque nella propria città tra salassi economici e odissee di viaggio.

Tornare a casa per Natale, anche quest’anno, è stato infatti un vero e proprio dispendio di energie economiche, anche se in molti hanno trovato diverse alternative per risparmiare. C’è chi ha fatto scalo all’estero pur di fare economia e chi ha trascorso oltre dieci ore in treno pur di riabbracciare la propria famiglia. Altri invece hanno unito le forze caricando a più non posso una sola auto per poi dividersi le spese. Alcuni poi hanno giocato la carta ‘unterroneamilano‘, l’iniziativa di successo che consente in modo del tutto gratuito di raggiungere con un pullman la propria meta nelle regioni del Sud.

Insomma per raggiungere gli affetti più cari si fa di tutto. Almeno a Natale.

Città più vive grazie al rientro dei fuorisede

Giunti finalmente nelle proprie città d’origine, abbracciati i parenti, i fuorisede invadono ed animano le vie della città con il solo obiettivo di salutare e brindare con i più cari amici. Anche Reggio Calabria ha accolto a braccia aperte i propri concittadini residenti al nord tra (solite) critiche e qualche apprezzamento.

La nostra città, in questo periodo dell’anno risulta, grazie al loro soggiorno e agli eventi per il 50esimo dei Bronzi di Riace, certamente più vivace.

Così come avviene ad agosto, notiamo un via vai di persone, non solo nel centro storico ma anche nei quartieri periferici. Il passeggio sulla via principale è continuo. Il lungomare Falcomatà, grazie alle splendide giornate di sole, si mostra in tutto il suo splendore. Solo l’Etna parzialmente innevata in lontananza ci ricorda di essere nel pieno della stagione invernale.

Attratti probabilmente anche dal calendario di eventi e dalle celebrazioni in occasione del cinquantenario dal ritrovamento dei Bronzi di Riace, in tanti hanno deciso di prolungare la permanenza in riva allo Stretto.

Reggio Calabria e il pendolo delle emozioni

E’ dunque innegabile come ci siano alcuni periodi dell’anno in cui viviamo un’altra Reggio. Dei momenti, ahinoi eccezionali, in cui respiriamo un’area diversa. Più vicina ad una città europea che nulla ha da invidiare alle città del nord. Anzi.

E’ l’esempio del mese di agosto e del periodo delle festività di fine anno. In questi lassi di tempo Reggio Calabria ‘rinasce’ in termini di vivacità ed entusiasmo. Di contro, nel restante periodo dell’anno, difficilmente si ha modo di apprezzare una città viva.

Sono rare, anzi rarissime le occasioni di rilancio del territorio che spesso e volentieri, al contrario, specie nei mesi autunnali e di inizio primavera, ricade nei suoi momenti di buio, abbandono e degrado.

E’ necessario quindi cercare di rendere ‘attrattiva’ ed interessante la città 12 mesi l’anno, attraverso l’organizzazione di eventi, concerti o manifestazioni sportive (vedi il Mediterranean Cup). Si potrebbe pensare alla creazione di musei permanenti a cielo aperto, di mostre per grandi e piccoli, installazioni, opere d’arte. Perchè no, invitando artisti ed espositori da ogni parte del globo.

Perchè la città possa fare da richiamo a migliaia di residenti al nord o di turisti è necessaria però una seria programmazione. Magari fatta da persone esperte ed abili nel settore turistico. Nulla più.

Del resto, in una città come la nostra. di inestimabile bellezza, basterebbe così poco per concedersi decine e decine di appuntamenti e di ‘weeks’ varie capaci di far sorridere Reggio e i reggini. Dodici mesi l’anno.