Giornata della donna, Maria Antonietta Rositani: ‘Abbandonata dallo Stato. Prima, durante e dopo’
Maria Antonietta Rositani combatte tutti i giorni con i propri dolori fisici e psicologici. Alle donne dice: 'Denunciate e chiedete aiuto'
08 Marzo 2022 - 14:22 | di Vincenzo Comi
Simbolo di coraggio, donna forte e tenace.
Maria Antonietta Rositani vive quotidianamente il ricordo di quel terribile gesto del 12 marzo 2019. Quel maledetto giorno il suo ex marito Ciro Russo cercò di ucciderla, prima urtandola con la sua auto, poi cospargendola di benzina e infine dandole fuoco.
Da quel momento, il nome della donna è diventato una sorta di icona per tutte le donne in difficoltà vittime di violenza e non solo.
Incontriamo Maria Antonietta Rositani all’interno della Farmacia Furnari, in occasione dell’evento #Stopviolenza, la campagna di sensibilizzazione sociale e sostegno delle vittime promossa dall’associazione cult3.0.
“La donna è colei che genera la vita e senza la donna che Dio ha creato non ci sarebbe la vita. Ogni giorno ci sono tantissime vite che vengono messe al mondo proprio da noi donne. Chiedo a tutti gli uomini che ogni giorno maltrattano psicologicamente e fisicamente le proprie donne di ravvedersi. Noi donne dobbiamo avere il diritto di vivere”.
Dopo il monito mandato ai tanti uomini violenti Maria Antonietta Rositani rivolge un messaggio alle donne vittime di violenza.
“Alle donne dico che siamo donne forte e che abbiamo tutto il coraggio. So che è difficile e che la vita ci mette davanti tantissime difficoltà ma è proprio nelle difficoltà che dobbiamo trovare il coraggio. L’unico modo per uscirne fuori è denunciare. Denunciare e chiedere aiuto. Chiedo anche a chi raccoglie le nostre denunce di supportarci e di non farci tornare a casa e di non mettere le nostre denunce in un cassetto. Quella potrebbe essere l’ultima volta in cui abbiamo parlato”.
Infine le dichiarazioni sul processo d’appello e la denuncia di uno Stato a dir poco assente.
“Tutti i giorni. da tre anni, sono costretta a ricordare cicatrici nel corpo e nell’anima. Mi ritengo una donna abbandonata dallo Stato. Un criminale non può essere aiutato nel suo percorso di giustizia. Sono sola e senza alcun supporto. Lo Stato mi ha abbandonato prima, durante e dopo”.