Op. Ducale, Marcianò amareggiata: 'In Consiglio ci hanno messo il bavaglio'

"Falcomatà si dice tranquillo, ma come si fa? I fatti dovranno essere ancora accertati ma sul piano della morale e dell'etica, come si fa ad essere tranquilli?"

Venerdì 14 giugno si è tenuto il consiglio comunale ‘aperto’ dentro l’aula Battaglia di Palazzo San Giorgio. Unico tema all’ordine del giorno, il ponte sullo Stretto. Per quasi quattro ore di discussione, cittadini ed associazioni sono intervenuti per attenzionare alle istituzioni dubbi, perplessità e osservazioni tra pro e contro.

Nella fase iniziale però, visto il terremoto politico abbattutosi su Palazzo San Giorgio a seguito dell’operazione Ducale, alcuni consiglieri di minoranza, tra cui Massimo Ripepi e Angela Marcianò, hanno chiesto di poter intervenire nei preliminari proprio per porre all’attenzione della città alcune considerazioni sull’inchiesta che ha portato all’arresto di 11 persone.

Come noto tra gli indagati accusati di scambio politico elettorale mafioso c’è anche il sindaco Falcomatà, il consigliere comunale capogruppo del PD Giuseppe Sera e il consigliere regionale Giuseppe Neri di Fratelli d’Italia, dimessosi qualche giorno fa dal partito.

Ripepi e la Marcianò però non hanno potuto esprimere in consiglio comunale la propria idea perchè, secondo il regolamento, per i consigli comunali aperti, non sono previsti interventi dei consiglieri nei preliminari.

“La vicenda Ducale è all’attenzione dell’intera città e quindi anche dei consiglieri comunali – spiega Angela Marcianò ai microfoni di Live Break (QUI LA PUNTATA)- La vicenda coinvolge emotivamente ciascuno di noi”.

Angela Marcianò ha poi abbandonato l’aula come segno di protesta, contestando la decisione del consiglio che non ha voluto affrontare il tema Ducale. Ma cosa avrebbe voluto dire Angela Marcianò in consiglio comunale?

“Ho deciso di partecipare al consiglio, nonostante alcuni miei colleghi non si siano nemmeno presentati in aula, perchè ho davvero a cuore il tema del Ponte sullo Stretto. Avrei voluto dire la mia anche su questa importante tematica. Nell’intervento, che non mi è stato concesso di fare, avrei poi voluto parlare anche dell’inchiesta Ducale, senza colpevolizzare nessuno e senza entrare nel merito. Avrei voluto manifestare la delusione di tutti quei cittadini che nel settembre del 2020 si sono recati alle urne. Tante persone che avevano espresso la propria preferenza per me, adesso si sentono offese e non hanno accettato questo bavaglio. Comprendo che certe situazioni possono essere spiacevoli ma non si può pensare di bypassarle così”.

Angela Marcianò punta il dito poi contro Giuseppe Falcomatà.

“Il sindaco dichiara di essere tranquillo. Ma come si fa? C’è poco da essere tranquilli. La città è completamente disillusa e c’è un avvelenamento del cittadino che prova ostilità verso il politico non riconoscendo in noi credibilità e dignità“.