Uffici inagibili Comune, Ripepi: ‘Falcomatà non menta e spieghi perché non è intervenuto prima’
"Invece di assumersi la responsabilità di anni di immobilismo e incapacità amministrativa, il Sindaco sceglie la strada dell’intimidazione" la nota
16 Aprile 2025 - 17:52 | Comunicato Stampa

“Siamo arrivati a un punto di non ritorno. Invece di assumersi la responsabilità di anni di immobilismo e incapacità amministrativa, il Sindaco Giuseppe Falcomatà sceglie la strada dell’intimidazione, della menzogna e del silenzio imposto con la forza. In un clima surreale, annuncia un’“indagine interna” negli uffici comunali, come se denunciare pubblicamente una criticità – peraltro già attestata e messa nero su bianco – fosse un tradimento personale. Eppure ci si dimentica che non esistono ‘documenti riservati’ in un ente pubblico, tantomeno quando si tratta di atti ufficialmente protocollati. Qualsiasi documento amministrativo deve essere accessibile e verificabile, anche in fase istruttoria”.
Esordisce così il Consigliere Comunale e Presidente della Commissione Controllo e Garanzia, Massimo Ripepi.
“Come si può quindi parlare di ‘indagini riservate’, ignorando tra l’altro che il sottoscritto rappresenti proprio la Presidenza della Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Reggio Calabria, organo deputato al controllo degli atti? Un’operazione, quella del Sindaco, dunque, costruita ad arte per minare, non solo la trasparenza ed il controllo, ma anche e soprattutto la serenità dell’operato di dirigenti ed impiegati comunali, imponendo una chiusura del Palazzo quasi totalitaria.” – ha rincarato Ripepi – “Il Sindaco tenta di serrare l’Amministrazione Comunale, come se fosse una proprietà personale, dove la verità non entra e da cui nessun documento può uscire. Ma le carte sono pubbliche e i cittadini hanno diritto di sapere e conoscere cosa accade a Palazzo San Giorgio. Soprattutto quando si tratta della sicurezza degli edifici comunali, molti dei quali – secondo una relazione firmata da un dirigente – non avrebbero nemmeno l’agibilità, né la documentazione relativa alla sicurezza antincendio”.
“E qui tocchiamo un punto fondamentale: se un semplice cittadino, o un imprenditore che gestisce un bar o un’attività commerciale, non è in regola con la normativa antincendio, il Comune gli impone la chiusura. E allora perché per il Sindaco la legge non vale? Perché un esercente viene chiuso per una planimetria mancante e invece Falcomatà pretende di mantenere aperti uffici pubblici frequentati ogni giorno da centinaia di persone, pur sapendo che non hanno i requisiti minimi di sicurezza?” – ha puntualizzato Ripepi – “È un atto gravissimo. E ancora più grave è la mistificazione messa in scena dal Sindaco, che oggi prova a raccontare che l’elenco degli immobili a rischio sia “vecchio”, “superato”, “modificato nella notte”. Una tesi fantasiosa, una toppa peggiore del buco, che offende l’intelligenza dei cittadini. Non si può giocare con la sicurezza delle persone. E non si può trasformare chi chiede chiarezza in un nemico da punire. Il Sindaco farebbe bene, dopo 11 anni di silenzi e tagli di nastri, a farsi una seria ‘indagine interna’ su sé stesso. Sui fondi persi. Sulle scuole abbandonate. Sulle priorità ignorate.” – ha concluso Massimo Ripepi – “Domani in Commissione Controllo e Garanzia chiederò conto di tutto. Porteremo alla luce ogni documento, ogni passaggio, ogni responsabilità. I cittadini hanno diritto di sapere chi sta mettendo a rischio la loro sicurezza e chi sta cercando di nascondere la verità”.
