Falcomatà risponde a Minicuci: "Marchio Reggina è un bene collettivo"

"Da trasportatore di materiale ferroso a piccolo Stalin è un grande passo in avanti", ha ironizzato il sindaco in risposta a Minicuci

Il Sindaco Falcomatà durante il consiglio comunale odierno ha risposto al consigliere Minicuci con la stesso aplomb delle dichiarazioni del leghista.

“Il marchio della Reggina è un bene collettivo – ha dichiarato il primo cittadino – dovevamo presenziare all’asta per il bene comune. Da trasportatore di materiale ferroso a piccolo Stalin è un grande passo in avanti, lo prendo come un complimento. Il nome è quello, il cognome ovviamente no”, ha scherzato il sindaco.

La fondamentale partita del passaggio delle funzioni dalla Regione alla Metrocity ha avuto una battuta d’arresto perché non si può liquidare la questione con due semplici delibere dei rispettivi Enti come inizialmente previsto”, le parole di Falcomatà.

Le parole di Falcomatà

“Accolgo con grande apprezzamento la proposta di Pazzano sulla questione Ponte, troveremo la modalità adeguata. Sicuramente non si può mettere in discussione la volontà di manifestare contro un’opera così importante.

Non è tollerabile il silenzio assordante intorno a ciò che è accaduto a Catona. Bisogna educare, e mi riferisco anche agli organi di stampa, per evitare qualsiasi tipo di ulteriore danno e risvegliare la coscienza collettiva.

Sul lavoro si è applicato un timbro valoriale. Mi riferisco all’aumento orario degli Lsu e futura stabilizzazione, al passaggio da Castore a Sorical di 17 dipendenti e 23 da Hermes alla società del servizio idrico regionale.

Il cantiere del Tempietto è in fase di ultimazione, molta attenzione sulla politica nazionale e l’autonomia differenziata, un articolo rischia di eliminare le competenze di Regioni, Metrocity e Comuni sugli investimenti economici”.