Estate dappertutto...ma non a Reggio. Falcomatà alla ricerca del tempo perduto

Estate reggina, i soliti colpevoli ritardi. Orologio fermo a Palazzo San Giorgio: quando verrà presentato il programma?

C’è soltanto una cosa peggiore della mediocrità, dei ritardi consolidati e delle inefficienze di un’amministrazione. Ovvero abituarsi a tutto questo, facendolo diventare normalità. Lo scorrere delle cose. Sulle pareti di Palazzo San Giorgio campeggiano orologi evidentemente diversi rispetto a quello indossati dai cittadini. Qualsiasi tipo di attività, di programmazione, di evento, vede l’amministrazione comunale “puntualmente” (mai termine fu più adatto) in colpevole ritardo.

Così, per fare due esempi a stretto raggio chilometrico, mentre a Messina si susseguono uno dopo l’altro i concerti dei principali artisti nazionali e Roccella può esultare per una Summer Festival già quasi sold-out (con eventi annunciati a partire da gennaio 2024) a Reggio Calabria tutto tace. Come ogni anno.

Calendari e orologi ‘sballati’ ?

Quando il calendario, probabilmente anche questo non sincronizzato con quello sulle pareti di Palazzo San Giorgio, recita ‘2 luglio 2024’, ancora si attende da parte dell’amministrazione comunale l’ufficialità degli eventi e delle attività legate all’Estate Reggina. Figurarsi poi lo svolgimento di una qualsivoglia manifestazione ad essa legata. “C’è già stato il 1 maggio e l’infiorata e i lidi hanno già iniziato le loro attività” il commento degli amministratori: quando al danno si aggiunge la beffa. Dall’amaro retrogusto di presa in giro.

Il discorso fatto per gli eventi artistici e culturali, vale anche per i chioschi sul Lungomare, assegnati soltanto nella giornata di ieri ma con l’apertura prevista (se tutto andrà bene) tra agosto e settembre. La musica, da immaginare visto che in città ancora non risuona una nota, non cambia se pensiamo ai soliti e oramai cronici ritardi sui principali cantieri quali ad esempio il tragicomico Ponte Calopinace, sul Lido Comunale e più in generale dalla programmazione da ideare e mettere in campo a tempo debito, così come giustamente sottolineato dal presidente di Confesercenti Reggio Calabria Claudio Aloisio.

Perfino il rientro del sindaco Falcomatà dalla sospensione e l’uscita per il Comune dal piano di riequilibrio, due tra le principali motivazioni addotte in questi anni per giustificare la linea temporale deragliata, non sono serviti per cambiare le consuetudini. Lo stesso dicasi per la pianta organica rafforzata dai nuovi dipendenti, essenziali per dare respiro alla macchina amministrativa.

L’autunno reggino…e il tempo perduto

Da queste pagine, negli anni scorsi, decise e ripetute critiche all’ex delegato alle Festività Mariane e ai grandi eventi Marcantonio Malara, considerato il principale responsabile per le continue inefficienze dell’amministrazione. Critiche che a questo punto ci sentiamo di ritirare, almeno in parte. Non era lui il problema. Con la delega non più in capo a Malara ma allo stesso sindaco Falcomatà, la situazione è rimasta pressochè identica.

Alla luce di tutto ciò, il consiglio all’amministrazione Falcomatà è quello di valutare la modifica del nome in ‘Autunno Reggino’, così da rispettare le tempistiche legate alla programmazione e al lancio degli eventi rispetto alla stagione in corso e non apparire affannata, alla “ricerca del tempo perduto” per ricordare il romanzo di Marcel Proust.

L’estate 2024 porta(va) in dono “l’effetto Ryanair”, con anche gli ultimi dati che certificano bianco su nero dell’impatto incidente e determinante del turismo in riva allo Stretto. In pratica, un assist che era un rigore a porta vuota da sfruttare per l’amministrazione comunale.

Rimanendo in tema di metafora calcistica, il sindaco Falcomatà però ha preferito vestire i panni del c.t. Spalletti, la giunta e la maggioranza in toto quelli della squadra eliminata dalla Svizzera dopo un Europeo imbarazzante. Risultato finale, un’altra estate di ‘faremo, diremo, organizzeremo e comunicheremo’ quando la stagione è già abbondantemente iniziata.

Rispetto alle sollecitazioni da noi poste all’amministrazione, riguardo gli inspiegabili ritardi legati alla presentazione dell’Estate Reggina, la rassicurazione che la stessa avverrà nel corso di questa settimana. Ma sarà troppo tardi. Presentazione peraltro che, secondo quanto preannunciato dal sindaco Falcomatà, dovrebbe avvenire con la formula innovativa ‘a blocchi’ di 15 giorni.  

L’occasione persa e la doppia narrazione

L’ennesima occasione persa, per una città che vede nella ‘vocazione turistica’ un miraggio, come l’acqua nel deserto, invece che un reale asset strategico economico ed occupazionale. Perchè senza programmazione, e il dovuto preavviso, sarà difficile essere competitivi e attrattivi con le altre città, che hanno già abbandonato i blocchi di partenza e sono a metà pista.

Si assiste così, spaesati, ad una doppia narrazione. Da un lato, le continue comunicazioni (attraverso i social del primo cittadino e le note stampa) che evidenziano di una città quantomai dinamica, florida, propositiva e pienamente sintonizzata rispetto agli obiettivi da centrare e le tempistiche da rispettare.

Dall’altro lato invece, l’osservazione di una preoccupante staticità delle cose, con interventi spesso raffazzonati, quasi mai messi in rete o con il timing giusto (basti pensare agli attuali interventi sui marciapiedi del Lungomare) nel mezzo di annunci e promesse disattese.

In poche parole, quella che comunemente viene chiamata realtà.