“Esco a fare due passi”: il primo “Volo”


di Eva CuratolaNico, 28 anni, un lavoro da deejay in una radio, un discreto successo con le donne, è il protagonista di questo libro.  Affetto da una inguaribile sindrome di Peter Pan, si cimenta con i grandi temi della vita. Non abbiamo forse tutti almeno un amico che sembra intrappolato nella sua fase adolescenziale? E che sembra voler rifiutre l’inevitabile trascorrere del tempo?
Attraverso le sue riflessioni Fabio Volo (nome d’arte di Fabio Banetti) ci accompagna senza pudori o inibizioni in un viaggio nell’universo giovanile, cercando di mettere a nudo quella parte di noi che teniamo sempre nascosta.
C’è chi cerca l’altra metà della mela, io sto cercando ancora la mia mezza. Sono uno spicchio di me stesso.
Forse è proprio questo il motivo per cui sia Nico, il protagonista del nostro romanzo, sia gli innumerevoli Peter Pan, che conosciamo, restano intrappolati in quell’età di mezzo dove “immaturità” e “temporeggiare” sono le parole chiave. Semplicemente non si sentono pronti per affrontare il mondo perchè sono ancora alla disperata ricerca di se stessi.
Nella pagina delle cose certe che voglio nella mia vita ci sono scritte poche righe, fra l’altro qualcuna anche a matita, mentre in quella delle cose che non voglio c’è più roba, c’è più sicurezza, più determinazione.”
Si tratta di un libro fatto a pezzi dalla critica, in quanto un pò “sempliciotto“, ma le 300mila copie vendute parlano da se. “Esco a fare due passi” non si può certo definire un classico per eccellenza ma è sicuramente un romanzo d’evasione, che per qualche ora ci farà allontanare dalle ansie e dalle preoccupazioni della routine. Non si tratta assolutamente di una lettura silenziosa, in quanto le battute sono tante e lo saranno anche le lacrime per le troppe risate. La scrittura è fluida, quindi in men che non si dica si è arrivati alla fine del libro senza sapere come; e questa è sicuramente una delle grandi caratteristiche di Volo, trattare temi molto attuali con un mix di sano umorismo e scetticità, senza rendere il tutto troppo pesante e ricordando al lettore che non siamo assolutamente tutti perfetti e che nell’imperfezione si può trovare la felicità! Molti lo hanno paragonato a Moccia, definendolo spesso un autore per adolescenti, soprattutto dopo l’uscita dei primi libri; ma col tempo il nostro autore si è riscattato, emergendo per ciò che è realmente: un autore contemporaneo con tanta voglia di raccontare le vicende di una società complessa. Fabio Volo è proprio questo, lo specchio di una società che non vuole vedersi per ciò che è realmente. “Esco a fare due passi” è senz’altro un primo “Volo“, ma ciò non toglie nulla alla sua bellezza ed accentua la grande crescita di un autore contemporaneo che tutt’oggi continua a far ridere e sognare intere generazioni attraverso le sue storie.

Esco-a-fare-due-passi