Erasmus, idea rivoluzionaria figlia degli anni ’60: “Cosi cambiai la vita degli studenti”
05 Maggio 2016 - 14:13 | di Pasquale Romano

di Pasquale Romano – Un’invenzione che merita 4 milioni di grazie. Tanti sono gli studenti che hanno usufruito del programma universitario ‘Erasmus’, una vera e propria rivoluzione sociale. Come quasi tutte le rivoluzioni figlia degli anni ’60, epoca particolarmente turbolenta e densa di ribellioni, più o meno pacifiche.
“Un’arrabbiatura e un’umiliazione. Ho promesso a me stessa che nessun altro studente avrebbe dovuto subire un’offesa come quella che avevo patito io”. Parla cosi Sofia Corradi, 82 enne che diede vita al programma Erasmus in risposta a un direttore di segreteria che nel lontano nel 1958 l’aveva cacciata dallo sportello, accusandola di volersi laureare andando in vacanza in America.
Orgoglio italiano per un programma che ha dato una spinta propulsiva decisiva all’Europa, in materia di apprendimento e crescita, non solo culturale. Sofia Corradi, fino al 2004 Professore di Educazione Permanente all’Università Roma Tre, è meglio conosciuta come ‘Mamma Erasmus’. Nel 1969 ha messo nero su bianco un programma che prevedeva la connessione di mobilità tra i vari atenei europei. Lunedi 9 maggio sarà Festa dell’Europa, Corradi riceverà (dal Re di Spagna Filippo IV e dal presidente del Parlamento Ue Martin Schulz) il prestigioso Premio “Carlo V”.
Non una missione semplice ma una lunga battaglia durata ben 18 anni. “Quando illustravo la mia idea in tanti mi chiedevano a cosa serviva mandare gli studenti in Germania a inseguire le ragazze bionde. Io spiegavo che in Italia potevano inseguire le brune, ma non era quello il problema, se uno non aveva voglia di studiare non avrebbe dato esami comunque. Quello che contava è che gli esami passati all’estero fossero ritenuti validi in Italia” spiega Corradi in una intervista rilasciata a ‘La Stampa’.
Con il passare prima dei mesi e poi degli anni, l’idea prende consistenza. “In tutto quel periodo ho rotto le scatole a tantissime persone, inviato documenti e lettere di ogni tipo a rettori, docenti, politici, europarlamentari. Tanta fatica e numerose sconfitte, è stata una lunga battaglia che ho vinto solo grazie alla mia insistenza” assicura Corradi evidenziando la tenacia di un tempo.
Il primo passo importante, la nascita ‘ufficiale’ dell’Erasmus avviene nel 1976. Per la prima volta esami sostenuti da studenti italiani in Francia vengono, a fatica, ritenuti validi. Ancora un decennio di battaglie, poco più, è nel 1987 finalmente Erasmus parte in modo ufficiale.
“Studiare all’estero mi ha cambiato la vita ed è quello che ancora oggi racconto agli studenti nei tanti incontri che faccio. Ogni tanto mi chiedono di andare in discoteca –racconta divertita- e prima o poi accetterò”. L’invito è una forma di ringraziamento: chi oggi può crescere e maturare esperienze fondamentali, lo deve alla lunga battaglia di ‘Mamma Erasmus’.
