Blatte e topi nella tendopoli di San Ferdinando: la denuncia dei Vigili del Fuoco UILPA

"Personale umiliato e maltrattato dalle istituzioni". UILPA chiede l'intervento del Prefetto e del sindaco di Reggio Calabria

Tendopoli San Ferdinando

Un’emergenza rifiuti, sanitaria, ma anche di carattere umano. È quella denunciato dalla Unione Italiana Lavoratori Pubblica Amministrazione – Segreteria Territoriale Vigili del Fuoco di Reggio Calabria, in riferimento alla tendopoli di San Ferdinando.

Emergenza alla tendopoli di San Ferdinando

Non è la prima volta che la struttura che ospita, ormai da anni, i migranti si trovi in uno stato ai limiti dell’assurdo. Situazione che si riflette non solo su chi nella tendopoli ci abita, ma anche in chi vi mette piede per garantire che tutto “vada liscio”. La denuncia, questa volta, arriva dal Segretario Provincia della UILPA, Giuseppe Fraschini:

“Ci risiamo. I Vigili del Fuoco continuano a garantire la sicurezza della tendopoli di San Ferdinando secondo i propri compiti istituzionali ma nessuno garantisce loro dignità e salubrità. Le condizioni in cui versa l’area della tendopoli, quasi sommersa dai rifiuti, ha creato una pregiudizievole carenza igienico sanitaria che costringe gli operatori della sicurezza a convivere con nauseabondi olezzi che penetrano anche all’interno dei moduli logistici. Tale situazione crea un giusto e condivisibile malumore tra il personale ancora una volta umiliato e maltrattato da quelle istituzioni che dovrebbero garantire loro le adeguate tutele di igiene e salubrità.

La UILPA dei Vigili del Fuoco – prosegue Fraschini – sempre attenta ai lavoratori, continua a pressare i vertici istituzionali interessando sia il Prefetto di Reggio Calabria che il Sindaco della cittadina pianigiana affinché provvedano, secondo le loro competenze, a eliminare lo stato di emergenza creatosi, ripristinando le normali condizioni di vivibilità, igiene e sicurezza. Il personale è stanco e non è più concepibile che oggi, coloro che garantiscono la sicurezza della cittadinanza, non vedano garantiti i propri diritti e la propria dignità di lavoratori e siano costretti, loro malgrado, a vivere per 12 ore in un ambiente insalubre e sommerso da rifiuti di ogni genere, con le conseguenze che ne derivano. È per questo – conclude Fraschini – che come parte sociale a difesa dei lavoratori percorreremo tutte le strade necessarie al raggiungimento dell’obiettivo prefisso”.