Regionali Calabria, il rinvio del voto può rimescolare le carte e far nascere nuove alleanze
Le consultazioni elettorali si svolgeranno tra il 15 settembre e il 15 di ottobre. Si voterà in due giorni
05 Marzo 2021 - 19:33 | Redazione
La notizia ormai non è più una notizia. Era nell’aria già da tempo in realtà, ma si aspettava l’ufficialità che è arrivata proprio ieri a margine della riunione del Consiglio dei Ministri. A Palazzo Chigi, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, è stato approvato il decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per il differimento di consultazioni elettorali per l’anno 2021.
Tra il 15 settembre e il 15 ottobre
Il testo, in continuità con gli analoghi provvedimenti già approvati nel 2020, dispone che le elezioni previste nell’anno in corso si svolgano in una data compresa tra il 15 settembre e il 15 ottobre 2021. Il provvedimento è stato adottato tenuto conto del perdurare dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e dell’esigenza di evitare fenomeni di assembramento, nonché di assicurare che le operazioni di voto si svolgano in condizione di sicurezza per la salute dei cittadini, anche in considerazione della campagna vaccinale in corso.ù
Dal rinvio sono interessate, nello specifico: le elezioni dei consigli comunali e circoscrizionali previste tra il 15 aprile e il 15 giugno 2021; le elezioni suppletive per i seggi della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica dichiarati vacanti entro il 31 luglio 2021; le elezioni amministrative nei comuni i cui organi sono stati sciolti per fenomeni di infiltrazione mafiosa, anche se già indette, mediante integrale rinnovo del procedimento dì presentazione delle liste e delle candidature; le elezioni amministrative a seguito dell’annullamento delle elezioni degli organi delle amministrazioni comunali in alcune sezioni, anche se già indette; le elezioni amministrative nei comuni i cui organi devono essere rinnovati per motivi diversi dalla scadenza, se le condizioni che ne rendono necessario il rinnovo si verificano entro il 27 luglio 2021; le elezioni degli organi elettivi delle regioni a statuto ordinario, anche se già indette, e quelle relative agli organi elettivi per i quali entro il 31 luglio 2021 si verificano le condizioni che ne rendono necessario il rinnovo.
Il testo del decreto stabilisce anche che si continuerà a votare nell’arco di due giornate: la domenica dalle ore 7 alle 23 e lunedì dalle ore 7 alle 15.
Tra melina e rinvii
Questo è tecnicamente il terzo rinvio per le elezioni regionali calabresi. Che arriva, tra l’altro, a una settimana dall’ipotetica presentazione delle liste che era fissata fino a ieri all’11 marzo. D’altra parte le elezioni dopo il primo rinvio dello scorso 14 febbraio, erano state convocate per l’11 aprile. Insomma la macchina organizzativa dei partiti avrebbe dovuto essere in dirittura d’arrivo. In realtà non si è proprio respirate aria di campagna elettorale e di toto candidature, segno che i protagonisti – a partire dal facente funzioni Nino Spirlì – evidentemente sapevano che il rinvio era più che ipotetico. Le dichiarazioni di circostanza, poi, fanno parte del copione elettorale.
Ma se all’inizio il centrodestra spingeva per votare subito, pensando di sfruttare l’onda emotiva della drammatica morte della presidente Jole Santelli, col passare del tempo le posizioni si sono rovesciate.
Escludendo il tandem Tansi-De Magistris, che ha tutto l’interesse a votare il prima possibile anche per sfruttare l’impreparazione dei partiti e delle coalizioni tradizionali, il primo a dolersi del rinvio è stato Nicola Irto, candidato alla presidenza del centrosinistra in quota Pd. L’ex presidente del Consiglio regionale oltre a dire una cosa ovvia – “la Calabria ha bisogno di votare al più presto per restituire ai cittadini una giunta regionale legittimata democraticamente” – pone un altro tema, puntando l’indice sul centrodestra accusato di stare facendo campagna elettorale.
Va da se che il Consiglio regionale debba operare solo per gli affari indifferibili e urgenti, ma è ovvio – e la conferenza dei capigruppo del 3 marzo scorso lo dimostra – che la tentazione di sfruttare questo periodo procedendo a nomine e varando la legge di stabilizzazione del precariato storico regionale, possa assumere dei connotati differenti dall’indifferibilità e dell’urgenza.
Insomma c’è tempo per rimescolare le carte: il centrodestra che guida la Regione e che con Forza Italia ha indicato in Roberto Occhiuto il proprio candidato alla Presidenza, avrà tutto il tempo di rimettere ordine nella coalizione. Il centrosinistra con Irto, avrà anch’esso il tempo di approfondire il discorso alleanze guardando all’area dei 5 stelle, tentati anche dalla discesa in campo di De Magistris.