Elezioni regionali, la provincia di Reggio la meno rappresentata in Consiglio

Nove gli eletti nella circoscrizione sud, 7 per la maggioranza e 2 per la minoranza. Due a testa per FI e Fdi che ora reclama la presidenza: duello tra Neri e Creazzo

Sono nove i consiglieri regionali eletti nella circoscrizione sud. E a ben vedere sono la rappresentanza numericamente minore di Palazzo Campanella. Maggiormente rappresentati sono infatti il catanzarese con 11 consiglieri eletti e il cosentino con 10. E sono in tanti ad essere rimasti con l’amaro in bocca. Tanti uscenti, nell’uno e nell’altro schieramento, che non siederanno, almeno per il momento negli scranni della massima assise regionale.

Tra gli eletti della circoscrizione sud, 7 appartengono alla maggioranza che sosterrà la neo presidente Jole Santelli, e due faranno parte della minoranza. Le performance migliori vanno ascritte a Forza Italia e Fratelli d’Italia. Gli azzurri portano in Consiglio Giovanni Arruzzolo (8.649 voti) e Domenico Giannetta (6483), entrambi uscenti, ed originari della fascia tirrenica della provincia reggina. In particolare, Giannetta, con l’elezione di Jole Santelli, che lascerà il Parlamento, farà il salto di categoria, diventando deputato in quanto primo dei non eletti nella lista proporzionale di Forza Italia nel collegio plurinominale Calabria 02 alle ultime politiche.

Il partito di Giorgia Meloni invece ha dato vita ad un duello appassionante tra Domenico Creazzo e Peppe Neri. Il primo, vice presidente del Parco Nazionale d’Aspromonte e sindaco di Sant’Eufemia ha totalizzato 8033 voti piazzandosi davanti al secondo che ha totalizzato 7378 preferenze. Un duello appassionante, si diceva, che è iniziato già prima del voto, a Reggio con la composizione del coordinamento metropolitano benedetto da Massimo Ripepi. Alcuni hanno malignato che fosse stato composto per dare una spinta decisiva al già vicepresidente del consiglio regionale, da sempre attrattore di voti. L’ha spuntata invece Creazzo al termine di una campagna elettorale giocata sul filo dei numeri, e conclusa con un successo che potrebbe trasformarsi in un trionfo se venisse accolta la richiesta di assegnare a FdI la presidenza dell’assemblea regionale. Per la carica scalpitano tanto Creazzo quanto Neri, forte del consenso ottenuto e dell’esperienza maturata nella scorsa legislatura. Le prossime ore in tal senso potrebbero essere decisive.

Tornando agli eletti della maggioranza, c’è da annotare, anche in chiave comunali, il successo straordinario dell’Udc, risorto dopo il black out di consensi registrato alle regionali del 2014. Proprio a Reggio lo scudocrociato ha raccolto il 12,34% delle preferenze trascinato anche dall’affermazione del giovane Nicola Paris che entra in Consiglio forte dei suoi 6058 voti

È reggino anche l’unico rappresentante eletto dalla Lega nella circoscrizione sud. Si tratta di una vecchia conoscenza della politica reggina che ha sposato già da diverso tempo la causa salviniana. Tilde Minasi, con i suoi 2288 voti ha tenuto alta la bandiera del carroccio che ha perso moltissimo terreno in città e in provincia a dispetto delle rosee aspettative che hanno preceduto il voto.

Dalle liste create da Francesco Cannizzaro, e quindi diretta espressione di Forza Italia, il centrodestra ha pescato un altro eletto: Giacomo Pietro Crinò che con 4222 voti si farà carico degli interessi della fascia jonica della provincia reggina.

Nella minoranza, che a Palazzo Campanella sarà capeggiata da Pippo Callipo, si registra un testa coda numerico forse senza precedenti. Il Partito democratico potrà contare infatti sulla riconferma di Nicola Irto, che con 12568 voti è risultato il più votato in assoluto in questa competizione regionale. L’ex presidente del Consiglio dovrà farsi carico delle aspettative dei democrat reggini che intendono ripartire da quel 22% raccolto in città, che gli permette ancora di essere il primo partito. Ma, come detto, in Consiglio ci sarà un altro rappresentante per la minoranza: Marcello Anastasi da Rizziconi, con i suoi 1072 voti, varca la soglia di Palazzo Campanella con il minor numero di preferenze raccolte tra tutti gli eletti. Un bel successo, che fa ancora mangiare le mani a tanti campioni di voti che sono rimasti fuori pur collezionando importanti risultati personali.

Ma… è la politica, bellezza.