Elezioni comunali, Sorgonà a CityNow: “Necessaria nuova visione”. La ricetta di Reggio Bene Comune

"Esiste un centro sinistra che non vota Falcomatà." Sui trasporti: "E' normale che un reggino o messinese debba pagare oltre 40 euro per attraversare lo Stretto? A nostro avviso, una flotta navale comunale sarebbe la soluzione..."


“Il Comune di Reggio Calabria non si chiama San Giorgio Spa“.

Comincia così, la lunga intervista fatta presso la nostra redazione, al portavoce di ‘Reggio Bene Comune‘, neo movimento nato in vista delle prossime elezioni comunali.

Dietro al sorriso e alla battuta di Filippo Sorgonà si cela un’idea ben più ampia che racchiude il pensiero ed il modello organizzativo proposto dal nuovo partito.

“Il Comune deve tornare alla sua funzione principale ovvero occuparsi di beni e servizi comuni, internalizzandoli. Al momento sono esterni gestiti da privati o società miste”.

Reggio Bene Comune rientra nella coalizione della sinistra reggina insieme a ‘Patto Civico‘, ‘La Cosa Pubblica‘ e ‘Potere al Popolo‘. L’intento primario del nuovo schieramento, dichiarato qualche giorno fa, è quello di modificare l’organizzazione interna degli uffici ed il sistema di gestione dei servizi. Quanto al volto e al nome del candidato a sindaco della coalizione, le idee, al momento non sono del tutto chiare.

Proponiamo una revisione delle piante organiche e la costituzione di Aziende Speciali per i servizi municipali, ben diverse dalle Società in-house che danno anche un maggiore potere al consiglio comunale. Tutto è bene comune: il paesaggio, le strutture e gli edifici più importanti, l’acqua, l’energia sono ‘beni comuni’. Prima ancora dei nomi ci sono i programmi ma capisco bene che i cittadini hanno bisogno di un frontman e di un leader. L’appello fatto dalla nostra coalizione (unica ufficializzata in città) è aperto e aspettiamo ancora qualche giorno per capire i vari attestati di adesione. Procederemo presto alla scelta del candidato sindaco che può essere interna o anche esterna”.

Tra il totonomi dunque, per la coalizione della sinistra reggina rientrano Stefano Morabito (La Cosa Pubblica), Maria Laura Tortorella (Patto Civico), Peppe Marra (Potere al Popolo) e Filippo Sorgonà per Reggio Bene Comune. Mentre Saverio Pazzano (Collettivo La Strada) ha già deciso di correre da solo, autoescludendosi dal gruppo.

“La coalizione nasce come alternativa a questa amministrazione, esiste una buona fetta di reggini che non vota Falcomatà. La scelta di Pazzano? Fino al giorno dell’iniziativa con De Magistris è stato chiesto a Saverio di fare un passo indietro per procedere insieme, nella stessa coalizione. Non si anticipa una candidatura in un’idea di partecipazione collettiva. Ciò che ci differenzia tra noi ed il movimento di Pazzano è la prassi e la metodologia, fermo restando che il programma in gran parte coincide”.

Per Filippo Sorgonà e per la sua coalizione bisognerebbe ripartire dal basso senza ‘piani stellari’ e offrendo a tutti pari opportunità.

“In questo momento storico manca una visione di città e un modello di sviluppo che non può non essere sostenibile. Reggio non ha un’economia primaria produttiva e non ha un’economia turistica. Non c’è equità sociale e non c’è un eguale accesso alle risorse. Pensiamo all’economia estiva reggina che viene capitalizzata da meno di dieci grossi imprenditori. Il Comune deve invece farsi garante delle opportunità imprenditoriali che al momento i piccoli imprenditori non hanno. E’ necessario distribuire l’economia sul territorio”.

Ragionare sui trasporti è tra le prime cose da fare per poter portare nuovamente economia in città.

“E’ importante chiarire che i trasporti sono di competenza regionale e le responsabilità non possono essere solo del Comune. Certamente il sindaco della Città Metropolitana può, in quel ruolo, avere un’incidenza politica così come per i Tir al Porto. Come area metropolitana dello Stretto abbiamo il potere e il diritto di definire linee programmatiche comuni con Messina. L’aeroporto va dunque inserito in una visione sistemica, è necessario tornare a sedersi attorno al tavolo e battersi per l’aeroporto della nostra città. Lamentiamo dunque l’assenza di autorevolezza da parte del sindaco Falcomatà. Per non parlare poi dei treni sulla ionica, lì ancora si concepiscono treni diesel. E’ necessario fare intervenire il Governo e battere i pugni con più decisione”.

Quanto all’attraversamento dello Stretto, Filippo Sorgonà ha un’idea, un tempo sfiorata dal sindaco di Messina Renato Accorinti.

“E’ normale che un cittadino reggino o messinese debba pagare oltre 40 euro per attraversare lo Stretto? A nostro avviso, una flotta navale comunale sarebbe la soluzione e la nostra area ne avrebbe tutto il diritto”.

Sull’emergenza rifiuti, Reggio Bene Comune, attraverso il suo portavoce, non le manda a dire.

“Uno scenario apocalittico, specie nella zona collinare della città. La differenziata va fatta per legge europea e rientra però nelle funzioni del sindaco l’obbligo di farsi garante della salute pubblica. Non possiamo dunque concepire sistemi diversi. Ma anche qui manca un’idea progettuale del Comune che non ha accettato all’epoca consigli o suggerimenti. E’ necessario riportare anche in questo settore una condizione di giustizia sociale rispetto alla pressione tributaria. A causa del pre-dissesto siamo obbligati a coprire per intero il costo della tassa dei rifiuti con le aliquote al massimo. Se una famiglia non ha i soldi per pagare le tasse, butterà sempre la spazzatura dove capita. Dal punto di vista logistico invece la nostra idea è quella della premialità e come Comune è possibile praticarla stoccando i rifiuti e i materiali differenziati. Il Comune può aderire a varie piattaforme per vendersi i materiali anzichè regalarli ad AVR“.

Riorganizzazione dei trasporti per rilanciare il turismo e dei servizi in ottica di una giustizia sociale, equità e ridistribuzione dell’economia e minore pressione tributaria.

Questa in sintesi la ricetta di Reggio Bene Comune per la città.

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