Dossieraggio, per la Procura di Perugia ‘De Raho sapeva di Striano’. Patuanelli (M5s): ‘Accuse infondate’

Un’agenzia riferisce che la procura ha depositato un documento, attribuito a Giovanni Russo, che farebbe riferimento a condotte anomale del procuratore De Raho

De Raho

Federico Cafiero De Raho, esponente del Movimento 5 Stelle, sarebbe stato a conoscenza delle attività illecite degli “spioni” durante il suo mandato come capo dell’Antimafia. Questo dettaglio è emerso di recente grazie a un documento depositato dal procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, presso il tribunale del Riesame. Tale documento è stato presentato in vista dell’udienza in cui si deciderà se porre agli arresti domiciliari i due principali sospettati della centrale di dossier: il finanziere Pasquale Striano e l’ex sostituto procuratore Antonio Laudati.

Gli indagati sono accusati di accesso abusivo a banche dati riservate e di rivelazione di segreti in collaborazione con alcuni giornalisti del quotidiano Domani.

La relazione presente nel documento del dott. Russo, pur non firmata né ufficializzata, avrebbe evidenziato ai vertici della Procura nazionale antimafia, sotto la guida di Cafiero De Raho, una serie di “anomalie” nelle attività di Striano e delle presunte interferenze del finanziere all’interno del Gruppo Sos, che avrebbe ostacolato le indagini di altri team investigativi. Tuttavia, questa segnalazione non ha ricevuto alcun seguito, permettendo al gruppo di “spioni” di continuare le proprie operazioni di dossieraggio fino alla fine del 2022, quando la denuncia del ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha scoperchiato il vaso di Pandora.

Il nuovo tassello documentale è stato scoperto grazie a un’indagine interna condotta dalla Dna, voluta dal procuratore Giovanni Melillo fin dal suo insediamento nel maggio 2022. Melillo, infatti, aveva rilevato una serie di falle operative nell’Antimafia e aveva introdotto nuove linee.

Patuanelli: “Fiducia totale in De Raho, accuse infondate”

“Non conosco le carte di cui sta parlando, ma conosco bene Federico Cafiero De Raho, che è stato un mastino dell’antimafia e ha dedicato la sua vita a questo. Se avesse avuto notizie di dossieraggi illegittimi e illeciti le avrebbe denunciate lui per primo, perché non avrebbe avuto nessun interesse a non farlo”.

Così il capogruppo in Senato del Movimento 5 Stelle, Stefano Patuanelli, commentando le indiscrezioni lanciate da LaPresse secondo cui De Raho, all’epoca dei fatti presidente dell’antimafia, sarebbe stato messo al corrente delle attività di Striano, senza però agire nel merito della questione.

“De Raho e la direzione nazionale antimafia sono parte lesa, non sicuramente coinvolti”, ribadisce quindi il senatore, al quale però viene evidenziato il nuovo dato emerso dalle carte della procura di Perugia secondo cui, per l’appunto, De Raho sarebbe stato informato.

“Io mi fido molto di più di quello che mi dice Cafiero De Raho, che nega assolutamente di aver saputo, di aver avuto notizia o cognizione di qualsiasi reato”, conclude Patuanelli.