I dispositivi ci spiano? C'è 'IoTrim', l'app della scienziata reggina Mandalari che ci protegge

E' un'app che garantisce il rispetto della privacy. Ed è stata ideata proprio da una reggina. Mandalari: 'I dispositivi ci spiano? 'Meno costano peggio è'

Stiamo riempendo le nostre abitazioni e gli uffici di apparecchi sempre connessi e tutti hanno un dispositivo collegato in casa ad internet 24 ore al giorno. Oggetti che costano sempre meno, perfino al di sotto dei costi di produzione. Il motivo? Li paghiamo in altro modo, con i nostri dati personali.

Frigoriferi, smartwatch, allarmi antincendio, videocamere, serrature e biciclette intelligenti, sensori medicali e sistemi di sicurezza intelligenti, oltre agli assistenti virtuali come Alexa, Google Home e molti altri. I dispositivi IoT (Internet of Things), ritenuti essenziali ed indispensabili nelle nostre vite, celano allo stesso tempo numerosi rischi e pericoli.

La scienziata reggina Anna Mandalari, ricercatrice italiana a Londra, insieme al suo team di ricerca, dal suo laboratorio, ha studiato il traffico di circa 120 dispositivi IoT. Risultato? Ognuno di essi cattura un ‘pacchetto di dati’ che viene immesso in rete divulgando dati personali in tutto il mondo.

Anna Mandalari

Per questo, per difenderci dal prelievo di dati indesiderati, Anna Mandalari ha ideato un dispositivo hi-tech che controlla gli assistenti vocali e non solo.

“Ho scelto di studiare a Reggio Calabria e se oggi ho la possibilità di svolgere importanti ricerche e studi, il merito è tutto dell’Università Mediterranea. Il mio percorso di sudi è iniziato proprio nella mia città con la triennale in Ingegneria informatica e delle telecomunicazioni. Poi la bellissima esperienza in erasmus a Barcellona e la specialistica ottenuta a Reggio per poi tornare in Spagna, a Madrid per un dottorato di ricerca”.

Anna Mandalari lavora oggi all’University College e all’Imperial College di Londra ed è a capo di un team internazionale con l’obiettivo di essere l’arma in più dell’Unione europea per applicare il Cyber resilience act (Cra).

“Il progetto ‘IoTrim‘ nasce nel 2018 e la mia ricerca sull’internet delle cose ha inizio diversi anni fa. Insieme al mio team abbiamo capito che c’era bisogno, nel mercato delle Iot, di una soluzione che proteggesse gli utenti dai dispositivi che utilizziamo ogni giorno.

Abbiamo creato uno dei laboratori più grandi al mondo di internet delle cose per capire quali fossero i problemi legati alla sicurezza della privacy dei singoli dispositivi. Abbiamo riscontrato numerose falle e criticità, a volte create per arricchire il business degli stessi produttori, altre volte invece nemmeno chi ha costruito l’oggetto è consapevole di queste violazioni”.

L’obiettivo del team di Anna Mandalari, insieme ai colleghi ingegneri della Northeastern University di Boston, era dunque quello di rispettare la privacy e raggiungere un livello di cybersicurezza elevato, affidando la scelta ai clienti nella gestione e diffusione dei dati personali. Ecco quindi che nasce IoTrim, un’app che può essere installata o direttamente incorporata nei dispositivi o nei device digitali che ospitano gli assistenti virtuali, dagli smartphone alla smart tv e i router internet.

“Dopo la ricerca ed i risultati raggiunti abbiamo ricevuto l’attenzione mediatica delle più importanti testate giornalistiche al mondo – spiega ai nostri microfoni la ricercatrice reggina – Certificate le numerose falle, abbiamo trovato presto la soluzione con l’app IoTrim“.

Anna Mandalari (2)

Ogni istante i dispositivi che abbiamo in casa o in ufficio inviano migliaia di dati, raccolti in pacchetti, in tutto il mondo, dalla Cina agli Stati Uniti.

Le aziende assicurano di tutelare le informazioni riservate ma il team della ricercatrice reggina, con Hamed Haddadi e Fabio Palmese, ha dimostrato che ci sono fino a dieci attivazioni involontarie al giorno, con gli assistenti che registrano ogni frase di chi li usa.

IoTrim è stato selezionato da Deutsche Telekom tra le cinque migliori soluzioni per la smart home, fornisce ai clienti un’interfaccia dove si può selezionare e bloccare in diretta le connessioni non indispensabili. Non solo, fa un check in tempo reale della vulnerabilità sulla sicurezza e agisce da antivirus

IoTrim – conclude AnnaMandalari – potrebbe essere usato in tutta Europa, rendendo i clienti più liberi e protetti. Di fatto si tratta di un software che va installato nel router di casa per impedire la trasmissione di dati personali non desiderate e controlla tutti i dispositivi connessi”.

Adesso il team della ricercatrice reggina Mandalari è alla ricerca di potenziali clienti, pronti a scommettere sulla nuova start-up dal dna in gran parte reggino.