Crisi di Governo, Conte alla Camera: ‘Rottura immotivata. Adesso si volta pagina’

Il resoconto delle attività di Governo, il ruolo di Italia Viva ed il compito della politica. Il discorso del Premier Conte alla Camera

Giuseppe Conte

“Sin dall’inizio mi sono adoperato perché si delineasse la prospettiva di un disegno riformatore, ampio e coraggioso”.

Appuntamento immancabile per tutti gli italiani, quello delle 12:00 per le comunicazioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla situazione politica alla Camera. Un discorso lungo e appassionato in cui il Premier, sul filo del rasoio che, adesso, si gioca il tutto per tutto, ripercorre i passaggi che hanno contraddistinto il suo Governo e la sua guida attraverso la pandemia.

“Il nostro obiettivo, tra i tanti, era consentire all’Italia di ritornare protagonista in Europa e far recuperare all’Unione la leadership nel contesto geopolitico mondiale”.

Conte torna sulla stagione riformatrice di quella società “più equa, inclusiva, caratterizzata da una forte crescita economica, dal rilancio della modernizzazione e dal pieno sviluppo della persona umana” illustrato nei 29 punti programmatrici presentati all’inizio del suo mandato.

“Agli inizi del 2020 le cose si sono complicate e ci siamo dovuti misurare con l’uragano della pandemia che ha sconvolto le nostre vita, cambiando la dinamica stessa delle relazioni, anche le più radicate certezze sono state messe in discussione. La politica è stata costretta a misurarsi quotidianamente con la scelta, mai semplici, per offrire risposte rapide. Siamo stati i primi in Occidente ad attuare misure restrittive dei diritti delle persone e delicatissimi bilanciamenti dei diritti costituzionali.

Questa maggioranza ha dimostrato grande responsabilità, risolutezza di azione, anche nei passaggi più critici, oltre ad un costante dialogo con tutti i livelli istituzionali, nella consapevolezza che, solo praticando leale collaborazione, è  possibile perseguire strategie di intervento efficaci.

La pandemia ha rafforzato la consapevolezza del valore del dialogo anche tra posizioni distanti, ci ha fatto assumere decisioni fondamentali alle quali per la gravità dell’ora non potevamo sottrarci.

Abbiamo operato le scelte migliori? quelle più giuste? Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni, da parte mia posso dire che il Governo ha operato, di volta in volta, con il massimo scrupolo e la massima attenzione, nella consapevolezza delle conseguenze di immane portata sulle vite dei singoli per il futuro della nostra quotidianità”.

Applausi scroscianti hanno interrotto il discorso del Premier che, non distogliendo l’attenzione ha continuato imperterrito a difende il proprio operato:

“Se io oggi, a voi che siete in quest’aula, ai cittadini che ci seguono, posso parlare a nome di tutto il Governo a testa alta non è per pensare che in questo periodo non si siano commessi errori, ma per certezza che questa squadra abbia impegnato tutte le proprie energie fisiche e intellettive per proteggere la comunità”.

Il ruolo della politica

“Questa pandemia avrebbe potuto schiacciare la politica. Ho già rilevato che il dialogo si è infittito tra scienza e politica, ma mai come in questo periodo siamo stati chiamati a compiere scelte per il bene comune, alcune tragiche.

È stata la politica a scegliere di tutelare la salute, nella consapevolezza che solo tutelando quel bene primario si potesse andare avanti. Non dimentichiamo la determinazione con la quale il Governo italiano, primo fra tutti, ha chiesto all’Europa di risponde alla crisi ed ha posto le basi per il rilancio della crescita.

Condivisione, collaborazione, responsabilità. Sono queste le chiavi di un Governo che deve poter contare in ciascuna forza politica. Il forte senso di unità ha elevato il tenore della nostra alleanza e le ragioni del nostro stare insieme, manifestato anche dalle forze di opposizione che, pur, nella chiara differenziazione delle differenti posizioni assunte, ha contribuito ad affrontare alcuni passaggi critici. In più occasioni avete avanzato proposte concrete, qualificanti, alcune delle quali sono state convintamente accolte. Grazie a questo dialogo abbiamo potenziato le misure di sostegno per i lavoratori autonomi, proprio nei momenti più critici.

Dobbiamo ritrovare le ragioni nobili e alte della politica,  le ragioni che muovono l’impegno, il servizio per la comunità nazionale. Ritrovare la politica non come esercizio del potere, ma come pensiero e bisogni. Alla società non possiamo offrire risposte mediocri come se nulla fosse accaduto. Nulla sarà come prima, il governo deve essere all’altezza”.

La fuga di Italia Viva

Conte alla Camera non poteva non parlare dell’ultimo triste capitolo della politica italiano, quello riguardante la crisi aperta da Italia Viva:

“Purtroppo al termine di numerosi attacchi, i componenti di Italia Viva hanno deciso di smarcarsi dal loro posto. Con il PNRR hanno dato vita ad un’astensione motivata dalla non contemplazione delle risorse del MES, che nulla ha che vedere con il Recovery. In seguito, il 13 gennaio in conferenza stampa sono state presentate le dimissioni delle ministre.

La crisi, oggi, deve trovare in questa sede un chiarimento secondo i principi di trasparenza del confronto e di linearità di azioni, canoni essenziali di una democrazia parlamentare. È una crisi che avviene in una fase cruciale, pandemia in pieno corso, tante famiglie soffrono per la perdita dei propri cari, confesso di avvertire un certo disagio. Non sono qui per annunciare nuove misure, non per la bozza del recovery plan, ma per provare a spiegare una crisi, di cui i cittadini ed io stesso, non ravviso alcun plausibile fondamento. Le nostre energie dovrebbero essere tutte, sempre concentrate verso la crisi che attanaglia il paese. Agli occhi di chi ci guarda, invece, queste ultime appaiono dissipate in contrappunti sterili e incomprensibili a chi si misura con il disagio sociale, angoscia del futuro, spettro dell’impoverimento. Rischiamo di perdere contatto con la realtà”.

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Le conseguenze

“C’era bisogno di aprire una crisi politica in questa fase? No. Gli alleati sono testimoni che abbiamo compiuto ogni sforzo per evitare che questa crisi ormai latente potesse esplodere nonostante continui rilanci e pretese concentrati sui temi palesemente divisivi. Questa crisi ha aperto una ferita profonda tra le forze di maggioranza ma, ancora più grave, profondo sgomento nel paese.

Ha già fatto salire lo spread, ha attirato l’attenzione dei media internazionali delle cancellerie straniere arrivati a questo punto diciamolo con franchezza non si può cancellare o pensare di recuperare quel senso di affidamento per lavorare nell’interesse del paese.

Adesso si volta pagina, questo paese merita un governo coeso dedito a tempo pieno a lavorare al benessere dei cittadini, i compiti sono molteplici e urgenti”.