Genoese e Genoese Zerbi: il prof. Cantarella fa luce sulla toponomastica reggina
A Reggio Calabria esiste un pò di confusione riguardo ai personaggi che appartengono alle famiglie Genoese e Genoese Zerbi. Ciò ha delle conseguenze anche sulla toponomastica
14 Aprile 2020 - 11:07 | Comunicato
Ci siamo accorti esistere, a Reggio Calabria, un pò di confusione riguardo alla individuazione dei personaggi che appartengono alle famiglie Genoese e Genoese Zerbi, che appartengono a buon diritto alla storia della nostra bella e amata città. Tale confusione, talvolta, ha conseguenze anche sulla toponomastica.
Cerchiamo di mettere ordine, riportando le fonti prodotte proprio dai componenti della famiglia, facilmente consultabili all’indirizzo http://www.genoesezerbi.it/. Molto utile anche consultare http://www.genmarenostrum.com/comitato.htm.
“La famiglia Genoese è una famiglia molto antica, già presente in Cava dei Tirreni nell’anno 1000. I vari rami della famiglia sono da ritenersi originati dal ceppo del Barone di Montecorvino, poi Marchese. I rami rimasti nel Salernitano, compreso il ramo marchionale di Montecorvino, sono oggi estinti. Fiorisce invece un ramo, stabilitosi in Reggio di Calabria con Basilio ad i primi del 1500 ed aggregato a quella Nobiltà.”
“ … il Nobile Felice (Genoese, n.d.a.) … sposò, il 25 aprile 1823 donna Clementina Zerbi, da cui nacque Domenico … Il Cavaliere Domenico ebbe, da S.M. il Re Vittorio Emanuele II, Re d’Italia, la grazia di succedere al titolo marchionale già esistito in un ramo estinto della famiglia (il ramo del Marchese di Montecorvino, estinto nel Salernitano) sul proprio cognome… Per devozione alla madre, il Marchese Domenico Genoese usò, in aggiunta al suo, il cognome della madre donna Clementina Zerbi e con tale doppio cognome denunciò all’anagrafe i suoi discendenti diretti. “
Da queste prime informazioni, quindi, abbiamo la chiarezza su come si formi il ramo Genoese Zerbi. Vediamo i riflessi sulla toponomastica reggina.
A cominciare dal meraviglioso edificio in stile moresco veneziano, esistente su Corso Giacomo Matteotti (comunemente identificato con la denominazione di Via Marina Alta) e che occupa interamente l’isolato 210: quella è Villa Genoese Zerbi. Ancora oggi molte persone la chiamano, erroneamente, Villa Zerbi.
Andiamo, poi, al viale che da Piazza Indipendenza si dirige verso Viale Umberto Boccioni. Quello è Viale Domenico Genoese Zerbi. Si tratta di quel personaggio di cui si parlava prima, che diede origine al ramo Genoese Zerbi. Egli (9.4.1824 – 16.5.1897) fu Sindaco di Reggio Calabria in tre distinti periodi: dal 1867 al 1868, dal 1870 al 1874, e dal 1884 al 1886; e fu anche Deputato alla Camera in due legislature: la XII dal 1874 al 1876, e la XIII dal 1876 al 1880.
Molti reggini, soprattutto quelli con i capelli grigi, ricorderanno che il Lido Comunale è intitolato all’Ammiraglio Giuseppe Genoese Zerbi (9.10.1870 – 12.9.1930), figlio del Domenico Genoese Zerbi ora menzionato. L’Ammiraglio fu Podestà di Reggio Calabria fra il 1926 ed il 1928, e durante il proprio incarico venne varato l’ambizioso progetto di allargamento territoriale del Comune di Reggio Calabria che è passato alla storia con la denominazione di “Grande Reggio” (R.D. 7.7.1927, n. 1195).
Per concludere, occupiamoci di Piazza Federico Genoese (fino al 1895, vale a dire fino al momento della inaugurazione della statua, opera di Rocco Larussa, Piazza Cavour). Comunemente denominata “Piazzetta”, si raggiunge immediatamente dal Corso Garibaldi prendendo, sulla destra, Via del Plebiscito, che è quella traversa, un po’ prima del Duomo, che porta verso l’Istituto Tecnico “Raffaele Piria”. Federico Genoese (23.3.1805 – 17.6.1848) apparteneva ad una famiglia di un altro ramo, quindi non ha niente a che vedere con i Genoese Zerbi, salvo la parentela.
Prof. Giuseppe Cantarella – Presidente Commissione Toponomastica Comune di Reggio Calabria