Il delegato al turismo Latella: «Su aeroporto Bombino si autoassolve, ma fino ad oggi di cosa si è occupato?»

Aeroporto Tito Minniti

«Sulla vicenda aeroporto il presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte Giuseppe Bombino ha evidentemente deciso di accordarsi alle invettive miopi e auto assolutorie del deputato, già consigliere provinciale ai tempi del disastro Sogas, Francesco Cannizzaro. Dispiace leggere questo tipo di analisi da un rappresentante istituzionale come Bombino, fino ad oggi considerato un soggetto ragionevole e collaborativo, pronto ad attivare sinergie utili a servizio del territorio. E’ evidente che il presidente non abbia colto la portata degli esiti della seduta aperta del Consiglio metropolitano aperto che, a seguito all’appello del sindaco Falcomatà, ha visto determinarsi una levata di scudi unanime in difesa del nostro scalo, capace di superare ogni steccato politico, con l’assunzione pubblica di impegni precisi da presentare alla società di gestione Sacal, alla Regione ed al Governo». E’ quanto scrive in una nota il consigliere comunale delegato al Turismo Giovanni Latella rispondendo alle affermazioni del Presidente del Parco Nazionale Giuseppe Bombino, intervenuto dopo il consiglio metropolitano aperto sull’Aeroporto dello Stretto.

«Dispiace che una tematica importante come quella dell’aeroporto – spiega Latella – venga utilizzata da chi, in vista dell’imminente scadenza del proprio mandato, prova a dare una velleitaria rispolverata alla propria immagine, in cerca di qualche titolo sui giornali, nell’evidente tentativo di mettersi sul mercato alla ricerca del più conveniente sponsor politico. Come in tanti hanno avuto modo di affermare in questi giorni – ha aggiunto il delegato – sull’aeroporto non si può fare politica. Chi utilizza questa vicenda per carrierismo personale evidenzia assoluta irresponsabilità ed una mancanza totale di rispetto per il territorio e per la comunità reggina. D’altronde è incomprensibile la posizione di chi intende sottrarsi all’appello unitario cui hanno aderito tutte le istituzioni territoriali, a conferma della triste pratica dell’un contro l’altro armati in ossequio all’antica e purtroppo ancora attuale massima del “Riggiu non vinci mai granu”. O forse Bombino vorrebbe sottrarsi, differenziandosi, da quella classe dirigente che lui stesso definisce “disattenta e indolente”, rea di “provvedimenti e scelte contrari agli interessi del nostro territorio”. Se c’è qualcuno qui, che evidentemente ha assunto un atteggiamento autoassolutorio, questo è proprio lui!».

«Ci chiediamo ad esempio dove si trovasse il presidente del Parco quando nelle stanze della vecchia Provincia si consumavano i disastri che hanno determinato il fallimento dello scalo? Di cosa si stava occupando Bombino mentre la Sogas veniva trasformata in un assumificio clientelare e alle compagnie aeree venivano erogati contributi a pioggia che puntualmente servivano ad aprire tratte a tempo determinato che, a fronte di elargizioni di fior di milioni di euro, duravano al massimo un paio di mesi? Eppure il presidente del Parco in passato ha sempre dimostrato attenzione per le vicende dirimenti che hanno riguardato la vita politica del nostro territorio. Ricordiamo tutti il famoso manifesto di fine impero, prima dello scioglimento del Comune, durante l’infausta e per fortuna breve parentesi dell’amministrazione Arena. Non ci pare che a quei tempi Bombino sia stato altrettanto solerte sulla questione aeroporto. Non si registrano in passato prese di posizione utili alla causa. Perché dunque il Presidente si desta proprio oggi?»