Reggio, la telenovela sui Lidi non è finita. I balneari chiedono un incontro al Comune
La posizione dei balneari reggini: "Vogliamo solo lavorare". Le novità del Decreto Infrazioni e i nodi da risolvere. Il vicesindaco Versace: "Impegno e attenzione"
09 Novembre 2024 - 20:30 | di Pasquale Romano
Lidi aperti tutto l’anno a Reggio Calabria ? Per il lieto fine è ancora presto. Nei giorni scorsi è arrivato l’atto di indirizzo dalla Regione Calabria, per consentire agli stabilimenti balneari di poter essere aperti tutto l’anno, cosa che fino ad oggi non avveniva.
A darne notizia l’assessore regionale alla Tutela dell’ambiente Giovanni Calabrese in occasione della presentazione del report su Mare pulito 2024. Calabrese ha sottolineato come la decisione di consentire l’apertura annuale degli stabilimenti balneari sia un segnale importante per rafforzare l’occupazione e trattenere i residenti nella regione.
Tutto risolto e possibilità di tenere aperti i lidi non solo durante la stagione estiva ma 365 giorni l’anno? Ancora no. Nell’intricatissima vicenda degli stabilimenti balneari infatti, bisogna fare i conti con un vero e proprio groviglio di norme, leggi, enti e pareri che spesso vanno in contrapposizione.
Con la volontà di fare il punto della situazione e concordare una linea comune, nella giornata di ieri si è tenuta una riunione di Federbalneari presso il lido Pepy’s di Reggio Calabria. Presenti una decina di imprenditori degli stabilimenti balneari non solo reggini ma anche dell’area metropolitana.
La posizione dei balneari reggini
Dalla riunione, è emerso che ad oggi i lidi non possono ancora restare aperti tutto l’anno, consentendo cosi di destagionalizzare l’offerta turistica, senza dimenticare l’annosa vicenda del piano spiagge, che vede circa il 90% dei comuni calabresi sprovvisto di questo importante strumento.
Se la Regione ha fornito l’assist con l’atto di indirizzo e il Governo nazionale con la recente approvazione del Decreto Infrazioni ha reso legge importanti novità nel settore, la palla passa adesso all’amministrazione comunale.
“Il Comune di Reggio Calabria deve incentivare il turismo, non chiediamo nulla se non di poter lavorare. A Ischia una situazione simile è stata risolta da un sindaco coraggioso, con una sorta di partenariato pubblico privato e regole nuove, adeguando il piano spiaggia.
Le nostre richieste? Sono semplici. Rivedere alcuni punti importanti del piano spiaggia, seguendo alcune osservazioni che abbiamo già presentato anni fa e avere la possibilità di tenere i lidi aperti tutto l’anno, almeno per la parte dedicata alla ristorazione. Servono regole chiare e valide per tutti”. Questa la posizione dei balneari reggini.
Al termine della riunione, tutti i presenti hanno concordato sulla necessità, imminente, di tenere un tavolo tecnico con l’amministrazione comunale, convocando anche le parti tecniche che hanno voce in capitolo su una vicenda che inizia a diventare tragicomica.
Federbalneari ha così deciso di contattare il vicesindaco metropolitano Carmelo Versace (che già nei mesi scorsi in qualità di presidente della Commissione Attività Produttive si era mosso in favore del settore balneare), il quale ha assicurato l’attenzione da parte degli enti locali, rispondendo positivamente rispetto alla richiesta di incontro e tavolo tecnico formulata dagli imprenditori balneari reggini.
Dalle questioni locali a quelle nazionali, nel puzzle intricatissimo che vede gli imprenditori del settore in un…mare di confusione, da registrare la recente approvazione del Decreto Infrazioni da parte del Governo nazionale.
Concessioni Balneari: cosa cambia con l’approvazione del Decreto Infrazioni
Il Senato ha approvato in via definitiva il Decreto Infrazioni, introducendo importanti novità nel settore delle concessioni balneari e demaniali. Con un voto di 100 favorevoli, 63 contrari e 2 astenuti, il decreto è ora legge.
Questo provvedimento punta a chiudere 15 procedure d’infrazione aperte dall’Unione Europea nei confronti dell’Italia e stabilisce nuove regole che avranno un impatto significativo sui gestori degli stabilimenti balneari. Vediamo nel dettaglio quali sono le principali modifiche.
Proroghe estese fino al 2027: scadenze e gare d’appalto
Il Decreto Infrazioni prevede la proroga delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali fino al 30 settembre 2027. I Comuni avranno tempo fino al 30 giugno 2027 per concludere le procedure di gara e assegnare le nuove concessioni.
Questa proroga si applica a tutte le concessioni per attività turistico-ricreative e sportive, compresi i punti d’approdo turistici. La proroga, tuttavia, non mette in discussione la validità delle gare già concluse o avviate prima dell’entrata in vigore del decreto.
Cosa cambia con la nuova legge:
- Nuove procedure di gara dovranno essere concluse entro il 30 giugno 2027.
- La scadenza per le concessioni è prorogata al 30 settembre 2027.
- Per le situazioni eccezionali, il termine di efficacia delle concessioni è esteso fino al 31 marzo 2028.
Indennizzi ai Concessionari uscenti
Il decreto prevede anche indennizzi per i concessionari uscenti. Questi saranno a carico dei nuovi concessionari e calcolati in base agli investimenti effettuati e non ancora ammortizzati al momento della cessazione della concessione. Saranno inclusi anche gli investimenti realizzati per il ripristino delle strutture dopo calamità naturali, purché debitamente documentati.
Criteri di indennizzo:
- L’indennizzo includerà una remunerazione equa per gli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni, anche quelli durante il periodo segnato dalla pandemia da COVID-19.
- I dettagli per il calcolo dell’equa remunerazione saranno stabiliti da un decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in collaborazione con il Ministero dell’Economia, da adottare entro il 31 marzo 2025.
Polemiche e critiche dal settore balneare
L’approvazione del decreto ha generato forti polemiche tra i gestori degli stabilimenti balneari e l’opposizione politica. I sindacati balneari criticano il provvedimento, accusando il governo di non aver affrontato adeguatamente la scarsità della risorsa demaniale e di non aver coinvolto le categorie interessate, né le Regioni e i Comuni.
Le principali critiche sono:
- Gli indennizzi sono considerati “irrisori” perché basati sugli investimenti degli ultimi cinque anni, un periodo segnato da difficoltà economiche.
- Non è stato garantito un reale confronto parlamentare, dato che il governo ha posto l’ennesimo voto di fiducia sul decreto, impedendo una discussione approfondita.
- Esclusione dei circoli sportivi dalla Direttiva Bolkestein, mentre i concessionari che basano il proprio reddito esclusivamente sulla concessione non sono stati tutelati.
Il Decreto Infrazioni ha ottenuto il via libera dalla Commissione Europea solo per quanto riguarda l’esclusione dei circoli sportivi dalla Direttiva Bolkestein. Tuttavia, il governo ha dovuto rinunciare a ulteriori estensioni sugli indennizzi.
Il Decreto Infrazioni rappresenta un importante adeguamento dell’Italia alle direttive europee, con l’obiettivo di risolvere le procedure d’infrazione e aprire il mercato delle concessioni balneari a maggiore concorrenza. Tuttavia, le polemiche sollevate da sindacati e opposizione indicano che il dibattito sulle concessioni è tutt’altro che concluso.
La pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale è attesa nei prossimi giorni, e il Governo dovrà ora affrontare le sfide legate alla sua attuazione, soprattutto per quanto riguarda gli indennizzi e la gestione delle gare d’appalto.