De Magistris: ‘Vogliono ancora colpirmi. Non smetterò di lottare per amore della Calabria’

Il sindaco di Napoli torna sulle vicende che lo hanno visto al centro di una bufera in Calabria: "Non ho prezzo. Sono incorruttibile"


Le vicende che ruotano attorno alla vita di Luigi De Magistris sono, ormai, divenute famose. Il sindaco di Napoli che, da qualche settimana, ha annunciato la sua candidatura a Presidente della Regione Calabria, è tornato a parlare delle vicende giudiziarie che lo hanno visto nel mirino.

De Magistris e le indagini “rubate”

Luigi De Magistris 2

In un post sulla sua pagina Facebook, De Magistris è tornato a parlare degli anni calabresi e delle vicende che, tutt’oggi, segnano il suo percorso:

“L’autorità giudiziaria ha già accertato in via definitiva che le indagini Poseidone e WhyNot mi furono illecitamente sottratte. In quelle indagini erano coinvolti per reati gravissimi, tra gli altri, Adamo, Galati, Pittelli, Cesa. Eravamo arrivati al cuore del sistema criminale. Ed è per questo che ci hanno fermati”.

Parole forti, dal sapore amaro quelle del candidato alla presidenza della Calabria che prosegue:

“Oggi il Dr. Palamara, all’epoca Presidente dell’associazione nazionale magistrati, ricostruisce le ragioni perché fui fermato e cacciato dalla Calabria. Di fatto una confessione. Ritengo si trattò di un vero e proprio golpe istituzionale consumato con abuso della legalità formale, in violazione della Costituzione, che vide come protagonisti il Procuratore Generale, il Procuratore della Repubblica, il Ministro della Giustizia, il CSM ed il Presidente della Repubblica. L’associazione nazionale magistrati diede la copertura di tutte le correnti”.

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La lotta continua…

Luigi De Magistris 1

Il sindaco di Napoli, però, vede la luce in fondo al tunnel:

“Il tempo è stato galantuomo, ma non è finita. Continuo a dovermi difendere perché vogliono ancora colpirmi. Ma non smetterò mai di lottare per la giustizia e la verità, per amore anche della Calabria e dei calabresi. Ascoltate la profezia dell’allora Presidente della Regione Calabria, già Procuratore Generale, Chiaravalloti (CLICCA QUI per il video)”.

Intercettato in una telefonata con la sua segretaria Giovanna Raffaelli, l’ex Presidente della Regione Calabria affermava:

“Questo è un pagliaccio insomma, ha scomodato un sacco di gente, ha dato fastidio ad un sacco di gente, clamore mediatico. Se Dio vuole che le cose vanno come devono andare lo dobbiamo ammazzare? No, gli facciamo le cause civili per risarcimento danni e ne affidiamo la gestione alla Camorra napoletana. Non è che io voglio i soldi, tutto quello che riuscite ad ottenere è vostro, faccio una donazione col notaio. Se è cornuto non lo so, non ho prove su questo. Mi auguro che qualcuno ascolti e glielo vada a riferire. Indagheremo anche in questa direzione. Ad ogni azione corrisponde una reazione. Adesso siamo così tanti ad aver subito l’azione che quando esploderà la reazione sarà adeguata”.

De Magistris ha concluso:

“Voi continuate a darmi la caccia, ma non mi avrete mai. Perché sono un uomo libero, non ho prezzo e sono incorruttibile. La storia vi ha già condannato. E noi daremo voce e potere alla maggioranza dei calabresi, onesti e perbene che non meritano di essere oltraggiati da chi ha abusato del potere per interessi personali”.

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