Dazi USA, l’export calabrese in bilico. Colacchio a Rai3: ‘Il made in Italy deve essere difeso’

Il futuro delle imprese locali dipende da un equilibrio commerciale tra Europa e Stati Uniti, affinché il valore della qualità italiana non venga compromesso da barriere tariffarie

rocco colacchio

Nel cuore della Calabria, a San Costantino Calabro, si trova uno dei pastifici più noti del territorio, un’azienda che produce ben 5 tonnellate di pasta al giorno, con il 50% destinato all’export, in particolare verso gli Stati Uniti. A capo di questa realtà imprenditoriale c’è Rocco Colacchio, presidente di Confindustria Vibo e leader della Colacchio Food S.r.l., che recentemente ha espresso grande preoccupazione per le possibili conseguenze dei nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti sui prodotti italiani.

L’allarme lanciato ad Agorà (Rai3)

Nel corso di un’intervista al programma Agorà di Rai3, Colacchio ha rivelato di vivere notti insonni a causa dell’incertezza che aleggia sul futuro del suo business.

“La nostra azienda rischia mezzo milione di euro di fatturato sugli Stati Uniti. Abbiamo ordini bloccati e non possiamo chiudere nuovi accordi perché gli operatori economici americani temono che i container in arrivo vengano tassati con dazi insostenibili”, ha dichiarato l’imprenditore calabrese.

La fiera Fancy Food di Las Vegas, uno degli eventi più importanti per il settore agroalimentare, ha visto la partecipazione di Colacchio e della sua azienda, ma la paura di un’imposizione tariffaria tra il 10% e il 25% ha frenato gli affari.

“L’aumento del costo della pasta italiana potrebbe renderla fuori mercato, in un contesto in cui gli Stati Uniti già affrontano una forte inflazione”.

Dazi USA: un colpo all’export italiano

Il problema non riguarda solo il pastificio Colacchio, ma l’intero settore agroalimentare italiano. Attualmente, l’Italia esporta negli Stati Uniti beni per un valore di 67 miliardi di euro, principalmente nei settori della meccanica, moda e agroalimentare, mentre importa solo 20 miliardi di euro in prodotti americani. Questo squilibrio commerciale di 47 miliardi di euro è una delle principali motivazioni dietro le mosse protezionistiche dell’amministrazione statunitense.

Colacchio sottolinea la necessità di un intervento deciso da parte dell’Unione Europea:

“L’Italia non deve parlare da sola, deve farlo insieme all’Europa. Serve una voce unica per far ragionare gli Stati Uniti e scongiurare l’applicazione di questi dazi”.

Secondo l’imprenditore, l’export italiano si distingue per qualità e tradizione, caratteristiche che potrebbero essere compromesse dall’imposizione di tariffe doganali elevate.

Le conseguenze per il settore agroalimentare calabrese

Se i dazi venissero applicati, l’export di prodotti tipici calabresi verso gli USA potrebbe subire un duro colpo. Oltre alla pasta, altri settori del made in Italy sarebbero coinvolti, come olio d’oliva, formaggi, vini e conserve alimentari. Per una regione come la Calabria, che punta fortemente sulla valorizzazione delle proprie eccellenze gastronomiche, il blocco delle esportazioni sarebbe un danno economico significativo.

“Noi esportiamo qualità. La qualità italiana è indiscussa nel mondo. Questo sicuramente non fa bene agli americani, che sono un po’ più leggeri su alcune produzioni”, ha evidenziato Colacchio. “L’inflazione che c’è in America, se in caso ci saranno i dazi dal 10 al 25%, ridurrà i consumi e quindi anche le nostre produzioni”.

Rocco Colacchio e gli altri imprenditori del settore agroalimentare attendono con ansia le prossime mosse diplomatiche. Il futuro delle imprese locali dipende da un equilibrio commerciale tra Europa e Stati Uniti, affinché il valore della qualità italiana non venga compromesso da barriere tariffarie.

L’appello di Rocco Colacchio è chiaro: “Senza un intervento tempestivo delle istituzioni italiane ed europee, le eccellenze agroalimentari della Calabria rischiano di perdere un mercato strategico come quello statunitense”. La qualità del made in Italy merita di essere difesa, e la battaglia contro i dazi sarà cruciale per il futuro dell’export calabrese e italiano.