Dante Alighieri, l’associazione Mnemosine: ‘Da noi 3 milioni di euro l’anno ma ugualmente estromessi’

'Rifiutato un corso da 2-3 milioni di euro, il Rettore ha liquidato il progetto affermando che “i soldi per gli stipendi erano assicurati”

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Università Dante Alighieri di Reggio Calabria, settimana probabilmente decisiva per intuire quale sarà il possibile futuro dell’ateneo reggino.

Come già riportato su queste pagine, si terrà nei prossimi giorni la seconda riunione tra gli enti istituzionali presenti all’interno dello statuto, ovvero il Consorzio Dante Alighieri, il Comune di Reggio Calabria (a presenziare nella prossima occasione dovrebbe essere il sindaco f.f. Brunetti, assente nella prima riunione), la Città Metropolitana e la Camera di Commercio.

Arriva intanto la reazione dell’Associazione Mnemosine, ente che ha collaborato per diversi anni con la Dante Alighieri, risultando di fatto l’introito principale per le casse dell’ateneo reggino.

Il prof. Nino Barbera, Legale Rappresentante dell’Associazione Mnemosine, attraverso una nota inviata alla nostra redazione chiarisce i rapporti tra l’ente e l’Università Dante Alighieri di Reggio Calabria, evidenziando come l’interruzione del rapporto sia arrivata nonostante permettesse all’ateneo reggino di introitare nelle casse cifre tra i 2 e i 3 milioni di euro l’anno.

“Il “contributo annuo consistente” da parte dell’Associazione Mnemosine” (come da voi riportato nell’articolo), non è un “contributo”, ma si tratta di cospicue somme dovute e spettanti all’Università per il comune progetto riguardante la formazione post Universitaria (Master e Corsi di Perfezionamento).

Tale collaborazione tra l’Università e l’Ente che io rappresento, iniziata nel 2009 con il Magnifico Rettore Salvatore Berlingò, ha procurato a decorrere da quella data, un introito annuo per l’ateneo reggino variabile da circa 2.000.000 (Duemilioni/00) a oltre 3.000.000,00 (Tremilioni/00) di euro in relazione al numero di iscritti ai corsi”.

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“Con il nuovo Rettorato (inizi anno 2020) dalla “Dante Alighieri” sono state poste in essere diverse azioni per estromettere l’Associazione Mnemosine dal suddetto progetto, come ad esempio la duplicazione di corsi con maldestri tentativi di affidarli ad altri Enti.

Nell’estate del 2020 è, inoltre, venuto meno l’interesse da parte dell’Università per il progetto riguardante il corso di Laurea in Psicologia L24 (attivato qualche anno prima grazie anche a Mnemosine che ha profuso largamente energie e fondi).

Nonostante tutto -afferma Barbera- a dimostrazione della nostra disponibilità, un ulteriore tentativo di cooperazione è stato fatto tramite un nostro delegato che, informalmente, a fine Gennaio 2023 è stato incaricato di proporre un percorso di formazione di 5 CFU destinato ai docenti neo vincitori del Concorso che avrebbe portato all’Università un introito di circa 2-300.000,00 euro in pochissime settimane.

Tale corso è stato prontamente rifiutato dal Rettore che ha liquidato il delegato, affermando che “i soldi per gli stipendi erano assicurati”.

E’ di tutta evidenza il fatto che se la “Dante Alighieri è cresciuta come Ateneo dal 2009 ad oggi lo deve oltre ai modesti contributi degli Enti politici (quando erogati) anche ai cospicui fondi introitati dall’Università derivanti dalla su citata collaborazione con l’Associazione Mnemosine (come chiunque può constatare consultando i bilanci annuali della Dante Alighieri)”, conclude il legale rappresentante dell’ente.

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