‘Dante Alighieri’, il TAR dà ragione al Ministero: sospeso il nuovo statuto
Dopo lo scontro tra i due Cda, è stato lo stesso Ministero a volerci vedere chiaro. La decisione del TAR
20 Marzo 2025 - 11:26 | di Vincenzo Comi

Non c’è pace per l’Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria anche se la decisione appena appresa potrebbe rappresentare una svolta per lo sviluppo dell’istituto universitario. Arriva l’ennesimo colpo di scena all’interno di un già difficile e tortuoso percorso in cui la ‘D. Alighieri’ sembra essersi pienamente impantanata dopo lo scontro tra i due Cda.
Come anticipato su queste pagine nel mese di dicembre, il Ministero aveva avviato l’iter per mettere luce all’interno dell’istituto reggino del caos creatosi negli ultimi tempi e in particolare per verificare la regolarità della nomina del nuovo rettore Fulvio Gismondi.
Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha impugnato il decreto rettorale e le relative delibere del Consiglio di Amministrazione del 9 ottobre 2024 e dell’11 dicembre 2024 , sostenendo che le modifiche allo statuto sono state adottate da un collegio non regolarmente costituito in quanto:
“i componenti designati dalla “Associazione per l’Università per Stranieri “Dante Alighieri” non appaiono legittimati a comporlo, non promanando questi dalla Società Dante Alighieri per il tramite del Comitato locale legato alla stessa da affiliazione – si legge nell’ordinanza – (di cui la stessa Associazione non dispone), per come previsto dall’art. 9 comma 1 lettera a) dello Statuto vigente, sia -quanto alla delibera del 9.10.2024- per l’assenza della figura del Rettore, componente necessario giusta l’art. 9 comma 1 lettera b) dello Statuto, circostanze che appaiono rendere illegittimo il predetto decreto rettorale;”
In particolare il TAR ha stabilito, con ordinanza a firma del presidente Caterina Criscenti, che i componenti del Consiglio di Amministrazione dunque non erano legittimati a deliberare.
Il TAR ha evidenziato inoltre come la figura del Rettore era assente nella riunione del 9 ottobre 2024, elemento che rende l’atto viziato dal punto di vista formale e sostanziale e che la procedura seguita per l’approvazione delle modifiche statutarie non era conforme alle disposizioni previste dalla legge n. 168/1989, in quanto il Ministero non era stato adeguatamente coinvolto nell’iter.
Alla luce di queste irregolarità, il TAR ha ritenuto che esistano sufficienti elementi per sospendere il decreto e le delibere collegate, in attesa di una decisione definitiva nel merito della controversia. Per il momento invece, rimane in carica il Rettore Gismondi, con la sua nomina che non è stata toccata dalla sentenza del Tar.
La decisione del TAR e le conseguenze per l’Ateneo
Il Tribunale Amministrativo ha riconosciuto la fondatezza delle contestazioni sollevate dal Ministero e ha stabilito che, nelle more del giudizio, l’Università deve mantenere l’assetto statutario precedente.
Decisione che rende felice non solo il Ministero ma anche il consiglio di amministrazione dell’Università ‘Dante Alighieri’ alternativo promosso dal sindaco Falcomatà, al cui interno figurano il Comune di Reggio Calabria, la Camera di Commercio e la Metro City.
Ciò significa che le modifiche approvate a dicembre 2024 non potranno essere applicate fino alla decisione di merito, prevista per l’udienza pubblica del 5 novembre 2025 .
La sentenza avrà un impatto significativo sulla governance dell’Ateneo, poiché potrebbe influenzare non solo l’operato dell’attuale Rettore, ma anche le scelte amministrative e organizzative dell’istituzione accademica nei prossimi mesi.
La decisione definitiva sarà presa quindi nella prossima udienza, in cui il Tribunale dovrà esaminare nel dettaglio la validità delle modifiche statutarie adottate dall’Università per Stranieri “Dante Alighieri”.
In attesa di comprendere il destino dell’ateneo il Ministero dell’Università potrà continuare a monitorare l’evoluzione della situazione, con la possibilità di intervenire ulteriormente nel caso emergano nuove irregolarità.
