Crisi di Governo, Falcomatà contro tutti: ‘Folle giostra senza vincitori’

Il sindaco di Reggio Calabria all'attacco di chi ha creato la frattura nel Governo: "La politica ha perso"

Giuseppe Falcomata

Mattarella ha preso la sua decisione. Non si andrà al voto, come auspicato da alcuni, tempi troppo lunghi che lascerebbero l’Italia “azzoppata” nel pieno della pandemia e mentre tutta Europa lavora per il Recovery Fund. Per la creazione di un Governo di “alto profilo” composto da tecnici, il Capo dello Stato ha chiamato al Quirinale Mario Draghi, l’ex illustre capo della Bce.

La frattura creata da Renzi, però, lascia l’amaro in bocca a molti, tra questi anche il sindaco Giuseppe Falcomatà che, più volte, nei giorni scorsi, ha esposto le sue posizioni in merito alle vicende della politica nazionale.

Nuovo Governo “tecnico”: le parole di Falcomatà

Special Address: Mario Draghi

A poche ore dall’annuncio del Presidente della Repubblica, avvenuto nella tarda sera di ieri in diretta nazionale, il sindaco di Reggio Calabria si è soffermato sulle conseguenze di una crisi di Governo in questo periodo storico. In un post su Facebook il primo cittadino ha scritto:

“Siamo arrivati all’epilogo annunciato di una commedia del teatro dell’assurdo, di una crisi incomprensibile ai più, di certo incomprensibile a chi vive nel mondo reale, gestita male e finita peggio. Spiegatela voi questa crisi alle persone. Spiegatelo voi a quelle migliaia di persone a cui a marzo scadrà la cassa integrazione e ai lavoratori delle imprese private che rischiano di andare a casa a causa della fine del blocco dei licenziamenti.

Spiegatela voi questa crisi nel momento in cui deve andare avanti senza ritardi il piano di vaccinazione in tutto il paese. Spiegatela voi questa crisi nelle settimane in cui si deve lavorare sodo per portare avanti le idee e i progetti che trasformeranno le nostre città e i nostri territori grazie alle risorse del Recovery Plan e che l’Europa aspetta entro la fine di aprile”.

Falcomatà ha aggiunto:

“Spiegatelo voi a quelle persone a cui a giugno verrà notificato lo sfratto da casa perché scade il blocco imposto dal Governo a causa del Covid. Spiegatelo voi che un momento di grande difficoltà ma anche di ricostruzione, di ripartenza, di rinascita, di fiducia e di speranza sarà gestito dai “tecnici”. Spiegatelo voi perché noi sindaci non lo sapremo fare. Spiegatelo voi perché noi siamo i primi a non capirlo e tuttavia è a noi che si chiedono risposte. Quei cittadini a cui per legge siamo costretti a mandare il saldo tari nonostante le difficoltà note sui rifiuti, quei cittadini che da quasi un anno subiscono gli effetti delle chiusure di scuole, bar, ristoranti, teatri, luoghi di cultura, imprese chiedono conto a noi sindaci non ai partiti o alla politica romana. E questo avviene per un motivo molto semplice: perché i partiti creano una spaccatura profonda con il paese reale, con la vita delle persone. E i partiti hanno dimostrato ancora una volta di essere in preda ad una crisi strutturale senza vie di scampo, una crisi irreversibile che porta ogni giorno di più i cittadini a perderne la fiducia. In questa folle giostra non ci sono vincitori ma soltanto vinti. È la politica ad avere perso, è la politica ad essersi manifestata in tutta la sua debolezza e inconsistenza. Spiegatelo voi, senza usare le parole dei “tecnici””.