Il calcio, le difficoltà economiche, la necessità di rinforzare i settori giovanili per creare i giocatori del futuro in casa. Sono questi gli argomenti degli ultimi periodi, a pochi giorni dall’ufficializzazione delle squadre B, da inserire nei tre campionati di C, proprio per dare la possibilità alle compagini della massima serie di far esprimere i calciatori più giovani.

Sull’argomento è intervenuto alla trasmissione Talk Sport in onda su Radio Antenna Febea l’ex capitano della Reggina Francesco Cozza, dirigente della società Asd Valanidi e responsabile della scuola calcio che porta il suo nome:

“Ho deciso di scendere nuovamente in campo perchè il calcio esprime pochi talenti, non si vedono più dribbling, c’è una tattica esasperata. I ragazzini di oggi sono poco coordinati, difettano nella postura e nel modo di calciare, il mio Individual prevede l’affinamento di tutte queste caratteristiche con la speranza di dare un contributo alla loro crescita.

Per quello che riguarda le prime squadre, per primi i tecnici devono avere il coraggio di lanciare i giovani nel professionismo, io l’ho sempre fatto da allenatore del Catanzaro, del Pisa e poi della Reggina. Se un calciatore ha delle qualità non guardo la carta d’identità, lo lancio nella mischia, non mi creo alcun problema.

Amato? E’ un calciatore interessante, dotato di buona tecnica, non conosco i motivi per i quali quest’anno non abbia trovato spazio, ma essendo un ’99 andava inserito nel contesto già da questa stagione, mi auguro lo si faccia per la prossima.

Per lavorare bene con i giovani ci vogliono ovviamente anche le strutture. La Reggina di Lillo Foti in questo senso ha fatto scuola a tutti nel meridione, da quel S.Agata sono venuti fuori tantissimi calciatori e molti di questi li abbiamo visti e continuiamo a vederli in serie A. Lillo Foti è stato il più grande di tutti, il presidente migliore che io abbia avuto nel corso della mia carriera calcistica. Per tanti anni l’accoppiata Foti-Martino la migliore del sud dal punto di vista dirigenziale”.