Covid, le tappe verso il ritorno alla normalità: il piano del Governo

Dall’addio al Green pass e lo smart working alla fine dell’obbligo vaccinale e le visite negli ospedali. Le prossime tappe previste


Il miglioramento dei numeri della pandemia da Covid-19 in Italia porterà a breve a nuovi allentamenti delle restrizioni. Nei prossimi giorni è attesa una road-map per le riaperture, come annunciato anche dal presidente del Consiglio Mario Draghi: “Voglio uscire al più presto possibile, quindi anche limitare le restrizioni. Non abbiamo una road-map specifica ma è questione di giorni in modo da eliminare ogni incertezza. È importante per le famiglie e le imprese”.

I bollettini delle ultime settimane sono incoraggianti, si registra un calo costante sia di contagiati che di decessi.  Non ci sarà un ‘liberi tutti’, i rischi verranno ridotti al minimo. Nel giro di poche settimane il piano del governo sulle riaperture entrerà nel vivo, in vista della scadenza dello stato di emergenza previsto per il 31 marzo.

Leggi anche

Il ritorno alla normalità sarà graduale e prevede un calendario relativo alle riaperture e all’allentamento delle restrizioni. Una delle novità imminenti verrà introdotta salvo sorprese dal 10 marzo: da quella data, ricorda il Corriere della Sera, è prevista la ripresa delle visite ai ricoverati da parte dei famigliari per almeno 45 minuti. La regola dovrebbe essere applicata a livello nazionale e in tutti i reparti, compresi quelli di terapia intensiva, salvo diverse disposizioni a discrezione dei direttori sanitari. In quello stesso giorno tornerà possibile mangiare durante gli eventi sportivi e culturali, quindi al cinema, a teatro e quindi negli stadi e nei palazzetti dello sport.

Il 31 marzo invece, se la curva non dovesse peggiorare, non sarà rinnovato lo stato di emergenza. Data dall’alto valore simbolico e già cerchiata in rosso, il 31 marzo rappresenta la fine dell’incubo e un nuovo inizio. Come effetti concreti, ci sarà lo smantellamento della struttura commissariale per la campagna di vaccinazione guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo. Le somministrazioni dei vaccini passeranno così sotto la gestione del ministero della Salute.

La fine dello stato di emergenza segnerà anche la fine dell’obbligo dello smart working, strumento che comunque le aziende potranno continuare a sfruttare in base alle proprie esigenze.

Tutto ancora da discutere invece il sistema dei colori, in parte semplificato dopo gli ultimi decreti Covid, con le zone bianche, gialle e arancioni diventate sempre più simili in termini di restrizioni. L’ipotesi in campo è che possa restare comunque un sistema dei colori della regioni in cui si mantengano in piedi almeno le regole previste per la zona rossa, nel caso di imprevisti peggioramenti.

Si comincerà a fare a meno del Green pass dal 1° aprile, quando non sarà più necessario per le consumazioni al bar e nei ristoranti all’aperto, oltre che nei luoghi dello sport come gli stadi. Per i luoghi al chiuso, la previsione è che il Green pass non sarà più necessario almeno per giugno, quando verrà meno anche la necessità di esibirlo negli uffici e nei negozi.

Secondo il Corriere della Sera, la data non ancora ufficiale per l’addio al Green pass per i lavoratori è fissata per il 15 giugno, quando verrà meno anche l’obbligo vaccinale per gli over 50, oltre che per operatori sanitari, forze dell’ordine e personale scolastico.