Da lunedì bar e ristoranti ‘chiusi’ in tutta la Calabria

Tutte le regole da rispettare a partire da lunedì in Calabria con l'entrata in vigore della zona arancione

Tavolini Tosap

È stato bello finché è durato. La Calabria in giallo ha le ore contate ed a mezzanotte di questa domenica di metà marzo entrerà in vigore la nuova ordinanza, che vede la Regione cambiare fascia di rischio per passare all’arancione.

La Calabria torna in zona arancione

La zona gialla è stata per i calabresi una boccata di ossigeno per normali cittadini ma, soprattutto, per gli imprenditori della ristorazione che hanno potuto, finalmente, riaprire le loro sale che, a partire da lunedì 15 marzo torneranno ad essere chiuse a causa delle restrizioni anti-Covid.

Niente piu caffè al bancone o colazione ai tavolo del bar, niente pranzo fuori, lo stesso vale per gli eventuali the o aperitivi del pomeriggio.

La situazione è analoga un po’ in tutta la Penisola, dalla macchia a tinte scure delle Regioni che, dalla prossima settimana, saranno rosse e arancioni, si salva solo la Sardegna che, per la prima volta dall’inizio della pandemia, sta sperimentando un pizzico di normalità con la zona bianca che lascia spazio a qualche concessione visto il basso numero dei contagi.

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Cosa cambia

  • Ristoranti e locali potranno vendere solo cibo da asporto ed a domicilio.
  • Scuole superiori in didattica a distanza al 50% a rotazione, così come confermato dall’ordinanza del presidente facente funzioni, pubblicata qualche giorno fa.
  • In zona arancione ci si può spostare dalle 5 alle 22 soltanto nel proprio territorio comunale, ma non è possibile valicare quei confini tranne che per esigenze di lavoro o di salute o per necessità inderogabili. È necessario portare con sé l’autocertificazione per giustificare lo spostamento fuori comune. Chi vive in un Comune fino a 5mila abitanti può spostarsi liberamente, tra le 5 e le 22, entro i 30 chilometri dal confine del proprio Comune, con il divieto però di recarsi in capoluoghi di provincia.
  • Consentite, solo nel territorio comunale, le visite ad amici e parenti, una sola volta al giorno, e con il limite massimo di due persone (esclusi i minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro).