Centri di accoglienza migranti in Calabria: danno erariale per oltre 4,2mln

La Corte dei conti ha condannato 40 soggetti, tra persone fisiche e giuridiche, con sede in provincia di Cosenza, Catanzaro, Crotone e Reggio Calabria


Con sentenza del 10 ottobre 2024, la Corte dei ContiSezione Giurisdizionale per la Regione Calabria di Catanzaro ha condannato al risarcimento del danno erariale in favore della Presidenza del Consiglio dei Ministri per oltre 4,2 milioni di euro. Sono coinvolti 40 soggetti, tra persone fisiche e giuridiche, già amministratori di Enti Locali calabresi e di società cooperative/associazioni con sede in provincia di Cosenza, Catanzaro, Crotone e Reggio Calabria. La condanna riguarda irregolarità negli affidamenti per la gestione dei centri di accoglienza dei migranti nella Regione Calabria, nell’ambito della c.d. “emergenza Nord-Africa” per il periodo aprile 2011/dicembre 2012.

Irregolarità emerse dalle investigazioni

Le investigazioni, coordinate dal Procuratore Generale della Corte dei Conti di Catanzaro, Dott. Romeo Ermenegildo Palma, e dirette dal Vice Procuratore, Dott. Giovanni Di Pietro, sono state condotte dai militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Paola e della Tenenza di Amantea. Esse hanno evidenziato gravi irregolarità che hanno portato a un ingiustificato arricchimento dei beneficiari delle risorse pubbliche. In particolare, il “soggetto attuatore”, Dirigente pro-tempore del Settore Protezione Civile della Regione Calabria e delegato per la gestione dell’emergenza, ha:

  • Mantenuto una condotta dolosamente preordinata a favorire i soggetti affidatari, assegnando il servizio di gestione dei centri di accoglienza a favore di società cooperative e consorzi costituiti dopo la presentazione delle offerte.
  • Accordato affidamenti a strutture prive di esperienza nel settore, pur essendo richiesta dalle norme di regolamentazione al momento della sottoscrizione della convenzione, e/o che non avevano ancora la disponibilità di immobili per allocare i migranti.
  • Eseguito la liquidazione di corrispettivi palesemente sovrastimati rispetto alla ricettività formale, riconoscendo ai soggetti affidatari un compenso per posti convenzionati ma non occupati (sono state rinvenute fatture per l’occupazione di posti inesistenti).
  • Favorito, attraverso accordi con le società affidatarie, alcune strutture, concordando la possibilità di riconoscere il corrispettivo giornaliero massimo per ogni singolo migrante senza alcuna motivazione a supporto della scelta.
  • Concesso affidamenti ad Enti locali senza che questi avessero presentato alcuna offerta, ricevendo compensi senza emettere fatture o documenti equipollenti.

Pronuncia della Corte dei Conti

La pronuncia della Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti di Catanzaro ha recepito e confermato, nella quasi totalità, la domanda avanzata dalla Procura Regionale della Corte dei Conti di Catanzaro. Questa richiesta è stata formulata sulla base della ricostruzione effettuata dalle Fiamme Gialle cosentine riguardante le condotte dolose e i danni al bilancio dello Stato.