Medicina a Reggio, Veneziano: ‘Il percorso è iniziato, due le ipotesi in campo

"Abbiamo già due strutture di base. A Cosenza in due anni, 250 studenti sono rimasti in Calabria" le parole del Presidente dell'Ordine dei Medici

pasquale veneziano presidente ordine medici rc

Si è tenuto questa mattina, presso il Grande Ospedale Metropolitano (GOM) di Reggio Calabria, un importante incontro interistituzionale che ha riacceso i riflettori sul progetto di istituire la Facoltà di Medicina in città. L’evento ha visto la partecipazione di rappresentanti della Regione, delle Università calabresi e degli Ordini professionali, tra cui il presidente dell’Ordine dei Medici di Reggio Calabria, Pasquale Veneziano. Ai microfoni di CityNow, Veneziano ha descritto il tavolo tecnico come una tappa cruciale per trasformare una visione – nata circa un anno fa – in una concreta opportunità formativa per i giovani reggini.

L’importanza delle realtà universitarie già presenti

«Creare il corso di laurea in Medicina a Reggio Calabria sarebbe davvero importante, intanto perché abbiamo già due strutture di base: l’Università Mediterranea ed il Grande Ospedale Metropolitano. Due fondamenta preziose per avviare questa specialità», dichiara Veneziano, sottolineando come il tessuto accademico/professionale locale rappresenti un punto di partenza cruciale.

L’obiettivo principale è quello di trattenere i giovani studenti sul territorio, evitando che siano costretti a iscriversi altrove, con conseguenti difficoltà nel fare ritorno in Calabria per lavorare.

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Contrasto alla carenza di medici e alla “fuga di cervelli”

Secondo Veneziano, la nascita di un corso di laurea in Medicina, in città, avrebbe un impatto anche sul problema della carenza di professionisti sanitari:

«In un momento in cui la nostra regione soffre la mancanza di medici e si deve spesso ricorrere a professionisti extracomunitari, avere l’opportunità di formare e far lavorare i nostri ragazzi sarebbe eccezionale.»

Un esempio è quello dell’Università di Cosenza, recentemente attivata con circa 250 studenti di Medicina, i quali diventeranno futuri medici a disposizione del territorio. Lo stesso potrebbe accadere a Reggio, creando nuovi posti e offrendo una prospettiva di sviluppo sia formativo che professionale.

Un progetto avviato da tempo

«Il percorso è ormai iniziato, adesso abbiamo delle tappe e delle date da rispettare. Non si tratta di un’idea puramente teorica ma di qualcosa che inizia a diventare concreto», precisa Veneziano, alludendo a un iter istituzionale che si sta svolgendo passo dopo passo.

Perché il progetto possa realizzarsi, bisogna definire diversi aspetti, tra cui il tipo di università da istituire:

«Bisognerà stabilire se avremo una struttura autonoma o un “interateneo”. Dal punto di vista tecnico, l’interateneo potrebbe agevolare l’accreditamento, ma queste valutazioni saranno fatte man mano che proseguiamo».

La questione dei fondi

La sostenibilità economica è un altro snodo fondamentale:

«La prima cosa da cercare – spiega Veneziano sono i fondi necessari per poter intraprendere questo percorso.»

Il reperimento delle risorse, insieme all’indispensabile collaborazione di enti locali e regionali, sarà decisivo per rendere reale un progetto che, fino a poco tempo fa, sembrava rimanere nel limbo delle buone intenzioni.