Coronavirus – Nucera, sindaco reggino di Opera: ‘Il rischio c’è ma siamo in costante contatto con la popolazione’

Abbiamo contattato il sindaco del piccolo comune della Lombardia inserito nella 'zona gialla'


Antonino Nucera è il sindaco di Opera, piccolo comune di 13.920 abitanti a 45 chilometri da Codogno, nell’hinterland milanese.

Un’area che in queste ore è sotto i riflettori nazionali e che vive con particolare attenzione il dramma del coronavirus. Ai nostri microfoni il primo cittadino di Opera, originario di Reggio Calabria, spiega quali sono le difficoltà che i suoi cittadini stanno vivendo e in che modo si sta operando per non alimentare il ‘terrore’.

“Esistono due zone stabilite dal Ministero, una in cui il contagio è più diffuso, dove si è scatenato il tutto, ovvero la zona rossa. Lì il provvedimento della presidenza del consiglio è andato nella direzione di impedire l’accesso e l’allontanamento dalla zona, per blindare il territorio perché è stato accertato che tutti coloro che sono stati contagiati, o gran parte, hanno avuto rapporti con quella zona – spiega il sindaco di Opera – C’è poi un’altra zona, quella gialla, in cui ricade il nostro Comune. Vengono posti dei divieti per impedire che si verifichino situazioni dove il contagio potrebbe diffondersi più facilmente, quindi manifestazioni pubbliche, sportive o locali con grandi afflussi”.

Tranquillizzare la popolazione e attuare il protocollo previsto per sensibilizzare i cittadini al fine di un comportamento corretto all’interno dell’area. Questo, in sintesi, il compito dell’amministrazione di Opera.

“I miei concittadini sono molto attenti e stanno vivendo questa situazione in modo tranquillo perchè si fidano dell’amministrazione – continua Nucera – Il contatto continuo e la comunicazione immediata con i cittadini crea sicurezza. E’ necessaria la massima trasparenza nella comunicazione. Siamo molto attenti a dare tutte le indicazioni sul virus”.

Il sindaco di Opera non ha chiuso i suoi uffici né quelli comunali e così come prescritto dall’ordinanza, ha vietato le manifestazioni pubbliche e gli eventi come il Carnevale.

Intanto sono in migliaia i meridionali che in queste ore hanno deciso di andare via dal nord per rientrare al sud, compresi molti, moltissimi calabresi ed in particolare reggini.