Coronavirus, restrizioni prorogate fino al 3 maggio. Conte: “Accordo con Europa insufficiente”
Il Presidente del Consiglio annuncia la firma del nuovo Dpcm. Ecco quali attività riapriranno a partire del 14 aprile
10 Aprile 2020 - 20:32 | Redazione
È un Presidente del Consiglio dei Ministri provato, ma deciso, quello che intorno alle 19:30 si è presentato alla conferenza stampa che ha accumulato un ritardo clamoroso rispetto all’orario in cui era stata annunciata. Le tensioni all’interno della coalizione che sostiene l’azione del Presidente si sono fatte sentire. Perché diverse sono le posizioni soprattutto sulla questione “Mes si, Mes no“, ma anche sulla proposta di “mini patrimoniale” sui redditi sopra gli 80 mila euro avanzata dal Pd.
Le polemiche nate nottetempo attorno alla questione Mes, da parte di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, hanno poi contribuito a intorbidire il clima d’attesa rispetto alla posizione europea del nostro Paese. Lo ha detto lo stesso Giuseppe Conte, sottolineandolo in maniera anche stizzita.
La proroga fino a maggio. Chi riapre dal 14 aprile
“I segnali sono incoraggianti, le misure di contenimento stanno dando dei frutti. Stiamo ricevendo importanti riconoscimenti. L’ISS ha ribadito che l’Italia si sta mostrando ampiamente capace. Non possiamo per questo vanificare gli sforzi ottenuti abbassando la guardia. Sospendere adesso la soglia dell’attenzione vorrebbe dire ricominciare da zero con più decessi. Dobbiamo continuare così per Pasqua, per il 25 aprile e per il 1 maggio. Si punta a ripartire gradualmente dal 3 maggio. Dobbiamo continuare a rispettare le regole, mantenendo le distanze sociali. La proroga che disponiamo da oggi vale anche per le attività produttive. Ho da poco firmato il DPCM nuovo”.
“Non siamo in condizione di poter ripartire ancora a pieno regime – ha ribadito ancora Conte -. Quello che vi posso promettere, è che se prima del 3 maggio si verificheranno variazioni, agiremo di conseguenze”.
Cartolibrerie, librerie e negozi per neonati, macchinette per bevande riapriranno dal 14 aprile. Riapriranno le varie attività forestali.
La Task force
Una squadra “speciale” presieduto da Vittorio Colao – che si confronterà con il Comitato tecnico scientifico – organizzerà la ricostruzione del dopo emergenza.
“Per la fase due siamo già a lavoro, non possiamo aspettare che il virus scompaia totalmente. Con la consapevolezza che dovremo convivere col virus siamo già in contatto con un gruppo di esperti: sociologi, psicologi e manager. Dobbiamo inventarci nuovi modelli organizzativi, tenendo conto della qualità della vita. Vittorio Colao sarà a capo del team”.
Il protocollo di sicurezza
“Il protocollo per la sicurezza sul lavoro sarà la nostra Bibbia, sarà quello che garantirà una ripresa delle attività produttive. Questo è il momento delle aziende di sanificare i luoghi di lavoro. Il nostro obiettivo sarà contenere l’indice di contagio. Dobbiamo capire come incentivare gli spostamenti evitando i mezzi che creano assembramento”.
Il primo passo dell’Europa è insufficiente
Conte ha spiegato che l’accordo raggiunto dall’Eurogruppo può essere considerato solo un primo passo, che comunque rimane al momento insufficiente per affrontare la crisi e la conseguente ripartenza
“L’Europa sta affrontando una crisi mai vista. 1500 miliardi di euro serviranno per affrontare la crisi: è la più alta dal dopoguerra. Le proposte che sono state messe sul tavolo dell’eurogruppo sono un primo passo per la risalita. Su questa base occorre lavorare ancora per costruire qualcosa di ambizioso”.
“Il fondo al quale pensiamo (i famosi Eurobond) deve avere una potenza di fuoco proporzionata alle risorse richieste da un’economia di guerra: il fondo deve essere disponibile subito. Se arriveremo tardi sarà insufficiente e la somma inizialmente pensata non basterà. Il nostro strumento, ripeto, è l’Eurobond che riteniamo il più adeguato“.
Le precisazioni sul MES
Sul MES vedo che in Italia si è levato un dibattito legittimo e vivace, che ritengo maturo e democratico: vi assicuro che il Governo troverà l’opportunità di interloquire col Parlamento. E’ importante che il dibattito si sviluppi con chiarezza, senza falsità. Il MES esiste dal 2012, non è stato approvato ieri, cosi come falsamente è stato dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Non è assolutamente cosi: il Governo non lavora col favore delle tenebre, guardando negli occhi gli italiani. L’Eurogruppo non ha firmato nulla. Su richiesta di alcuni stati membri (non dell’Italia) l’Eurogruppo ha lavorato a questa riforma, totalmente nuova rispetto alle linee esistenti. L’Italia non ha firmato alcuna attivazione del MES, non ha bisogno del MES. Noi riteniamo il MES uno strumento inadatto e inadeguato rispetto all’emergenza che stiamo affrontando, e l’ho chiarito. Fermo restando che se ci sono degli Stati che vogliono una nuova linea di credito come il MES, la vogliono con opzioni diverse. E per questo stiamo partecipando. Ieri è successo qualcosa di nuovo, c’è un intero paragrafo pronto ad accogliere l’Eurobond. Quello che noi vogliamo è che questo strumento sia applicabile. Abbiamo bisogno dell’aiuto dei cittadini italiani. Le menzogne ci fanno male. Quello che è successo nelle scorse ore, rischiano di indebolire l’intera italia. E’ un negoziato difficilissimo. Dobbiamo lavorare insieme, parlare al popolo olandese e tedesco, dobbiamo esprimere la dignità e il nostro coraggio“.
Conte infine ha poi chiarito e ribadito che la sua posizione al Consiglio sarà chiara:
“Lotteremo per avere gli Eurobond. Ribadisco che il MES è inadeguato. La risposta comune o è ambiziosa, o non è. Io non firmerò fin quando non avrò un ventaglio di strumenti adeguato. Io sono convinto che con la forza della ragione, riusciremo a convincere tutti che questo è l’unico percorso che si possa utilizzare per ripartire“.