Coronavirus, le previsioni di riapertura dell’Osservatorio sulla salute: La Calabria riparte l’1 maggio?
Analisi basata sull’azzeramento dei contagi. La Lombardia riaprirebbe il 28 giugno. Prime la Basilicata e l’Umbria
20 Aprile 2020 - 18:09 | di Claudio Labate
Ripartenza. È questa la parola magica che tiene con il fiato sospeso gli italiani. Da una parte gli amministratori, in attesa di capire in che modo il Governo voglia aiutare i Comuni e comunque gli enti Locali; dall’altra i cittadini che devono fare i conti con un lavoro e tutto sommato una vita da riprogrammare dopo l’anno zero del lockdown.
Ma il dibattito, per certi versi già in fase di stato avanzato, è fermo ancora alle date. Da quello potrebbe dipendere il futuro di un intero territorio. Gli appelli all’unità o ad una direzione univoca su tutto il suolo nazionale arrivano da più parti, ma non mancano i distinguo dei Presidenti di Regione. Dichiarazioni che, in un momento delicato come questo, si trasformano in un batter d’occhio in tensioni. Tra Regioni del Nord e Regioni del Sud.
Intanto sono state diffuse le previsioni di apertura regione per regione. La fonte è l’Osservatorio nazionale sulla Salute nelle Regioni italiane coordinato dal Professor Walter Ricciardi, Direttore dell’Osservatorio e Ordinario di Igiene all’Università Cattolica, e dal Dottor Alessandro Solipaca, Direttore Scientifico dell’Osservatorio.
L’analisi dell’Osservatorio
Il nuovo coronavirus SARS CoV-2 ha finora provocato oltre 22 mila e 700 decessi in Italia, dove attualmente si contano circa 172 mila e 400 contagiati.
“L’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane ha effettuato una analisi con l’obiettivo di individuare, non la data esatta, ma la data prima della quale è poco verosimile attendersi l’azzeramento dei nuovi contagi – spiega il Dottor Solipaca – e si basa sui dati messi a disposizione quotidianamente dalla Protezione Civile dal 24 febbraio al 17 aprile”.
I modelli statistici stimati per ogni Regione sono di tipo regressivo (di natura non lineare) e, quindi, non sono di tipo epidemiologico, pertanto non fondati sull’ammontare della popolazione esposta, di quella suscettibile e sul coefficiente di contagiosità R0, ma approssimano l’andamento dei nuovi casi osservati nel tempo.
Secondo l’Osservatorio, quindi, la fine dell’emergenza Covid-19 in Italia potrebbe avere tempistiche diverse nelle Regioni a seconda dei territori più o meno esposti all’epidemia:
“in Lombardia e Marche, verosimilmente, l’assenza di nuovi casi si potrà verificare non prima della fine di giugno, in Emilia-Romagna e Toscana non prima della fine di maggio. Nelle altre Regioni l’azzeramento dei contagi potrebbe avvenire tra la terza settimana di aprile e la prima settimana di maggio”.
Le proiezioni effettuate evidenziano che l’epidemia si sta riducendo con estrema lentezza, pertanto questi dati suggeriscono che il passaggio alla così detta “fase 2” dovrebbe avvenire in maniera graduale e con tempi diversi da Regione a Regione. Una eccessiva anticipazione della fine del lockdown, con molta probabilità, potrebbe “riportare indietro le lancette della pandemia” e vanificare gli sforzi e i sacrifici sin ora effettuati.
Al Sud, secondo quanto riporta la nota dell’Osservatorio, l’azzeramento dei nuovi contagi dovrebbe iniziare ad avvenire tra la fine del mese di aprile e l’inizio di maggio.
Il calendario delle possibili riaperture
La Calabria, secondo queste previsioni aprirebbe il primo giorno di maggio. Dieci giorni dopo della Basilicata che è la prima regione ad allentare il lockdown e quindi ad intravedere la normalità insieme all’Umbria. Il 26 aprile sarà la volta del Molise, e il 29 la Sardegna. Il 30 sarà la volta della Sicilia. E poi via via la Calabria, l’Abruzzo e la Puglia il 7 maggio, la Campania il 9 e il Lazio il 12.
Queste le prime dieci Regioni che proveranno a tornare lentamente alla situazione pre crisi. Almeno dal punto di vista di riaperture di attività e commercio.
La Lombardia che ha provato a fare la voce grossa in questi ultimi giorni potrebbe essere l’ultima regione a riaprire. Addirittura il 28 giugno. Vuol dire tra più di due mesi.
Prima della Lombardia aprirà la Valle d’Aosta (il 13 maggio), la Liguria (il 14), Provincia aut. Trento (il 16), il Friuli (il 19), il Piemonte e il Veneto (il 21 maggio), la Provincia aut. di Bolzano (26), Emilia Romagna (il 29), Toscana (il 30), e le Marche il 27 giugno.
*(foto tratta da “La vita in diretta”)