Coronavirus, in arrivo il decreto “Cura Italia”: priorità al sistema sanitario e aiuti ad imprese, famiglie e autonomi

Il Consiglio dei ministri varerà entro oggi il tanto atteso provvedimento. Ecco le cifre in bozza. Basteranno?


Il tanto atteso decreto “Cura Italia” è alle battute finali. Dall’Ansa si apprende che il Consiglio dei Ministri ha iniziato proprio in questi minuti una seduta importantissima per dare il via libera al provvedimento.

Al centro del decreto sono previsti aiuti per medici, lavoratori, famiglie, imprese. Un sostegno immediato all’economia attraverso lo stanziamento di 25 miliardi di euro, e finanziamenti mobilitati per ulteriori 350. Il maxi provvedimento prevedrà secondo le prime indiscrezioni circa 120 articoli, ma assicurano da Palazzo Chigi che si tratta solo delle prime misure per frenare i contraccolpi economici dell’emergenza Coronavirus e per sostenere la sanità: alberghi requisiti, cliniche private a disposizione degli ospedali pubblici, la creazione di fabbriche per produrre mascherine.

Le priorità

In cima a tutti i provvedimenti il premier Conte ha messo la sicurezza di medici e infermieri, insieme a tutto il personale sanitario, impegnato nel contenimento del virus: “Siamo strenuamente impegnati per queto – ha detto Conte – ed è l’unica cosa che conta”. Anche il ministro dell’Economia Gualtieri ha ribadito che “nessuno sarà lasciato solo”. Parole che servono per mettere a tacere le polemiche delle ultime ore, come quella tra la Lombardia e la Protezione civile.

Ma se l’emergenza si protrarrà più a lungo del previsto – ha spiegato il ministro – le misure assunte per il mese di marzo potranno essere rinnovate per aprile. Il governo mobilita finanziamenti per 350 miliardi, una cifra “equivalente” in percentuale del pil ai 550 miliardi della Germania. Il Ministro prova a richiamare ognuno alle proprie responsabilità, ricordando che già tutte le scadenze fiscali sono state rinviate, anche se avverte: “Chi ha le possibilità paghi”. Un’affermazione che non stride con la realtà anche perché le risorse che si “raccoglieranno” saranno destinate al sistema sanitario. Non a caso sono previsti 1,15 miliardi per la sanità e 1,5 miliardi per la Protezione civile. Ci sono fondi per gli straordinari di medici e infermieri – si legge nel lancio dell’Ansa – la possibilità per i prefetti di requisire ospedali e altre strutture per le persone in quarantena, il potere per la Protezione civile e per il nuovo commissario straordinario per l’emergenza sanitaria di requisire strutture e mezzi per potenziare i reparti degli ospedali. Il commissario, Domenico Arcuri, potrà fronteggiare la grande carenza di mascherine e di altri macchinari di terapia intensiva anche avviando intere nuove linee produttive. E poi ci sono i sostegni alle imprese, a quelle che si sono fermate e quelle che continuano a lavorare.

Gli interventi per il mondo produttivo

Nella bozza di decreto in approvazione è prevista un sostegno una tantum di 500 euro per gli autonomi, inclusi i lavoratori di turismo e spettacolo. Tutte le aziende potranno disporre di nove settimane di cassa integrazione in deroga. Come annunciato da giorni, saranno sospesi mutui – fino a 18 mesi – per tutti coloro che siano in difficoltà economica, inclusi gli autonomi. È prevista anche la nascita di un fondo “di ultima istanza” da 200 milioni per aiutare chi nel 2019 aveva guadagnato meno di 10mila euro e ora a causa del virus si è dovuto fermare. Chi ha continuato ad andare al lavoro a marzo avrà un bonus di 100 euro. Per le famiglie con i figli a casa arrivano congedi speciali retribuiti al 50% fino a 15 giorni o in alternativa un bonus baby sitter da 600 euro che salgono a 1000 euro per medici e tecnici sanitari. Ci sono misure per proteggere i taxisti, i postini. Rimborsi degli spettacoli, sostegno all’editoria.