Coronavirus, il gruppo Pd al Comune: Serve un Piano straordinario per il sud

Gli esponenti del Partito democratico a Palazzo San Giorgio promuovono la linea portata avanti dal sindaco e dall'Anci


“La situazione di emergenza nazionale causata dalla pandemia Covid19  in corso non sta fermando le attività dell’amministrazione comunale di Reggio Calabria che con grande operosità e con condizioni economiche precarie sta portando avanti sotto la guida di Giuseppe Falcomatà tutte le attività essenziali e necessarie per vivere in una città normale e per prevenire la diffusione del virus”.

Ad affermarlo è il gruppo del Pd a Palazzo San Giorgio composto dal Capogruppo e componente della Direzione Nazionale Pd  Antonino Castorina e dai consiglieri comunali Rocco Albanese, Mimmo Martino, Enzo Marra, Paola Serranò e Nancy Iachino.

“Alla luce della chiusura di aziende e fabbriche disposte dall’ultimo decreto del  Governo Conte – proseguono gli esponenti del Partito Democratico – e fermo restando la necessità di proseguire il lavoro che come amministrazione stiamo portando avanti con le autorità preposte per monitorare al massimo l’accesso in Regione da parte di chi viene da fuori,  è evidente che serva un piano straordinario per il Sud coinvolgendo esperti in materia e ragionando non con il principio del mero assistenzialismo ma con una programmazione che affronti nel merito le difficoltà che vive la nostra terra ed appiani ne diversità che il Sud ed il Nord. Serve ragionare in un progetto di insieme – affermano gli esponenti dell’amministrazione Falcomatà -. Sosteniamo con forza e convinzione la posizione che in sede Anci ha portato avanti il nostro sindaco Falcomatà rispetto alle misure che  possono consentire in Calabria ed a Reggio in particolare modo una ripresa economica a partire dalla richiesta di maggiore liquidità per il comune e la possibilità di rinegoziare il debito”.

Le richieste più importanti, ricordano gli esponenti del Pd, che si stanno portando avanti in sede Anci e che ci vedono in prima linea riguardano la necessità che lo Stato anticipi il pagamento di Fsc (fondo di solidarietà comunale), la riduzione del fondo crediti dubbia esigibilità e la liquidità necessaria per garantire la tenuta dei servizi alla luce della decisione che la nostra amministrazione ha adottato di sospendere il pagamento dei tributi locali in questo quadro emergenziale.

“Il decreto Cura Italia – concludono gli esponenti del Pd – ha affrontato una parte dei problemi, oggi serve programmare il futuro degli enti locali e la loro tenuta economica in quadro di emergenza e di sopravvivenza”.