Coronavirus, Dr. Laganà: ‘Calabria sconta deficit di partenza. Arduo tentativo di adeguamento’
Occorre non aggravare ulteriormente le criticità del sistema sanitario calabrese, impegnato a fronteggiare l’emergenza sanitaria più grave del secolo
19 Marzo 2020 - 20:33 | Riceviamo e pubblichiamo
L’attuale emergenza socio-sanitaria da Covid-19, ci impone una riflessione in ordine all’osservanza delle misure di contenimento dettate dalle autorità governative nazionali, regionali e locali.
La sanità calabrese, da oltre un decennio sottoposta alle restrizioni derivanti dal piano di rientro, pur con gli sforzi che attualmente si stanno mettendo in campo in occasione dello stato emergenziale, sconta un deficit di partenza che rende arduo il tentativo di adeguamento del sistema organizzativo sanitario locale, in tempi brevi, così come si sta sviluppando tra non molte difficoltà in altre regioni d’Italia.
In tale contesto, al fine di non aggravare con ulteriori criticità le risposte sanitarie, appare pertanto ancor più imprescindibile il rispetto delle regole imposte ai cittadini per il contenimento della pandemia. Più precisamente, ci riferiamo alla sospensione di tutte le attività ludico-sportive anche individuali o agli spostamenti non necessitati anche con mezzi di trasporto che, in caso di incidenti potrebbero determinare lesioni traumatiche con necessità di assistenza ospedaliera.
Tali evenienze infatti, determinano in primo luogo l’innescarsi di un meccanismo di soccorso: trasferimento in ospedale anche con mezzi propri, accettazione in pronto soccorso, consulenza specialistica ed eventuale ricovero. Tutto ciò comporta un contatto sociale, di per se oggi considerato rischio di potenziale contagio tra individui. Inoltre, l’eventuale utilizzo della sala operatoria potrebbe causare intralcio alle risorse già allertate per il contenimento dell’emergenza Covid-19, con la conseguenza di rendere il relativo trattamento non tempestivo e quindi non conforme alle linee guida di riferimento.
L’osservanza da parte di tutti i cittadini di queste accortezze che, ai non addetti ai lavori, potrebbero apparire minimali, in realtà, contribuirà a non aggravare ulteriormente le criticità del sistema sanitario calabrese che è impegnato a fronteggiare l’emergenza sanitaria più grave del secolo.
Da qui l’invito, anche da parte nostra al rispetto di “Io resto a casa”.
Dr. Antonino Laganà