Coronavirus, decreto Serra-Italia: l’elenco delle attività aperte

Chiusura a metà del Paese. Blocco totale o quasi


Sono più le attività aperte di quelle chiuse. Nemmeno i sindacati si aspettavano una manovra simile. E l’elenco potrà essere ancora esteso da un provvedimento del Ministero dello Sviluppo Economico.

Sono diversi i settori che non si fermano nonostante le pesanti misure restrittive imposte dal Governo. L’edilizia, quella dei cantieri pubblici va avanti, così come il tessile .

Vediamo dunque quali sono nel dettaglio le attività che rimarranno aperte:

Servizi essenziali

Sanità, forze dell’ordine, trasporti, filiera agroalimentare, uffici pubblici, poste, banche, Inps, edicole, tabacchi, alberghi.

Logistica e Vigilanza

Attività che consentono il trasporto di merci a imprese e famiglie. Vigilanza per la sorveglianza delle imprese.

Settore agroalimentare

Coltivazioni agricole, produzione di prodotti animali, pesca e acquacultura, industria alimentare e delle bevande.

Chimica, plastica, carta

Tutte le attività del settore ‘chimica’. Non solo quella farmaceutica. Gomma, plastica, carta, imballaggi in legno.

Meccanica e tessile

Tutta la meccanica. Tessile legato alla produzione di mascherine, tute e camici. Scarpe si, abbigliamento no.

Manutenzione

Degli impianti industriali, ma anche degli impianti domestici: idraulico, meccanico, elettricista.

Forniture

Energia, acqua, gas e beni primari. Raccolta spazzatura e sanificazione e disinfezione.

Commercio

Cibo, giornali, sigarette, medicine, attrezzature per sanità, agricoltura, industria petrolifera.

Altri servizi

Imprese funebri, professionisti, avvocati, commercialisti, ingegneri, architetti – call center, veterinari.