Fase 2 e congiunti, Conte chiarisce: ‘Si parenti, no agli amici. Altre precisazioni nei prossimi giorni’

"Cerchiamo di alleviare le sofferenze psicologiche, ma non buttiamo a mare tutti i sacrifici". Le parole del Premier durante la visita a Milano


Dopo aver presentato il DPCM 26 aprile, il Premier Conte nella giornata di ieri, lunedì 27 aprile si è recato a Milano, per la prima volta dall’inizio della pandemia. In un incontro con la stampa il presidente del consiglio dei ministri ha cercato di fare chiarezza alle tante domande degli italiani:

“Molti cittadini non sono rimasti contenti delle nuove misure. Lo vediamo ed è anche comprensibile, molti volevano tornare alla normalità. Ma non ci sono le condizioni per farlo, ancora. Stiamo attraversando la fase 2, quella della convivenza col virus. Non quella della liberazione dal virus. Un solo paziente, il paziente zero, ha portato l’Italia a questa situazione e oggi siamo a 105mila contagiati“.

Da questa considerazione Conte parte per giudicare la ‘stretta‘ che i cittadini credevano sarebbe stata allentata maggiormente a partire dal 4 maggio.

“Se affrontassimo questa fase 2 senza prudenza e responsabilità, la curva epidemiologica sfuggirebbe di mano. Con questo provvedimento, noi manderemo a lavoro 4,5 milioni di lavoratori e lavoratrici che andranno ad aggiungersi a quelli che già lo stavano facendo. Il 18 maggio ci sarà un altro sblocco e poi altri a giugno.

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Secondo voi sarebbe possibile affrontare la fase 2, dopo i tanti sacrifici fatti, diversamente? Non credo, lo dobbiamo alle famiglie delle persone morte e a tutti i cittadini. Non vogliamo consenso, cerchiamo di fare le cose giuste anche se questo dovesse scontentare tante persone. Le nostre sono decisioni fatte nell’interesse di tutti. Prepariamoci e rispettiamo le misure. Abbiamo introdotto qualche allenamento, ma ancora non possiamo mollare”.

Il premier ricorda, inoltre, che dal 4 maggio saranno possibili le attività sportive purché si rispetti la distanza. Stessa cosa per l’attività motoria.

“Cerchiamo di alleviare anche le sofferenze psicologiche che tutti stiamo provando. Ma non buttiamo a mare tutti i sacrifici, dobbiamo continuare ad agire in modo responsabili. Congiunti? È una formula ampia, generica. Poi lo preciseremo. Non significa che si può andare in giro a casa di altri, a fare feste o cose del genere. Si può andare a trovare i parenti, ma non gli amici. Ricordo che 1/4 dei contagiati arriva da ambienti familiari”.

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