Regione, Occhiuto: “Non voglio governare da solo. Potremmo assumere 2500 medici e infermieri”
"Calabria potrebbe diventare una miniera dell'energia", le parole del presidente della Regione
03 Maggio 2022 - 16:15 | di Pasquale Romano
Consiglio Regionale, seduta aperta da una informativa del presidente Occhiuto sul recente incontro a Roma con i Segretario nazionali e regionali di Cgil, Cisl e Uil, per definire la “vertenza – Calabria” da sottoporre al Presidente del Consiglio Mario Draghi e ai Ministri.
In apertura di intervento, il Governatore elogia le sigle sindacali per l’atteggiamento responsabile prima di assicurare di non voler fare da padre padrone. “Sigle sindacali hanno mostrato responsabilità, lo dico sapendo che in futuro potranno esserci delle tensioni, ognuno dalle proprie posizioni.
Il punto centrale rimane quello della S.S.106, temi del genere non possono trovare una soluzione solo da parte del governo regionale. Sono convinto che non si può governare da soli, i problemi della Calabria sono tanti”.
Occhiuto ha sottolineato ancora una volta le potenzialità della Calabria inespresse, serve un percorso a medio e lungo termine che potrà essere abbracciato anche da governi regionali oggi all’opposizione.
“A Roma abbiamo parlato di Zes, dove si potrebbero insediare investimenti importanti. Ho chiesto ai sindacati di svolgere assieme a me un’azione di persuasione sul governo. Il rigassificatore di Gioia Tauro farebbe sorgere una piazza del freddo 3 volte quella di Porto Empedocle. Servirebbe tempo, anni per realizzarlo, ma bisogna costruire un percorso di sviluppo lungimirante, che magari in futuro sarà percorsa anche da altri”, le parole di Occhiuto, il quale parla della Calabria come possibile miniera dell’energia, “a condizione di avere un sistema normativa che faciliti la realizzazione degli investimenti nelle rinnovabili”.
Il tema della Sanità abbraccia la parte finale dell’intervento del Governatore, con Occhiuto che punta a svestire i panni di accentratore, che l’opposizione prova a cucirgli su misura.
“Sulla sanità, abbiamo risorse per assumere 2500 tra medici e infermieri, non lo abbiamo fatto in questi anni non per mancanza di fondi ma per incapacità amministrativa. Paradossalmente non avremmo bisogno di sfondare il tetto delle assunzioni. All’interno delle aziende sanitarie ci sono 1000 micro centri di potere che rendono difficile la produzione di risultati. Dicono che sto accentrando troppi poteri, sono commissario alla sanità ma ho meno poteri di un qualsiasi assessore alla sanità. Se siamo commissariati evidentemente siamo in una situazione straordinaria”.