Consiglio comunale, il sindaco e l’appello all’unità: ‘Reggio deve fare bella mostra di sé’
"Dobbiamo far capire quanta unità c'è attorno al progetto di Capitale della cultura 2027. Non sarà la vittoria di qualcuno, ma per qualcosa" le parole del primo cittadino
28 Febbraio 2025 - 17:58 | di Eva Curatola
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Nel corso del Consiglio Comunale odierno, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha lanciato un forte appello all’unità per sostenere fino in fondo la candidatura di Reggio Calabria a Capitale Italiana della Cultura 2027. Un momento di riflessione collettiva, di ringraziamenti e di consapevolezza per il percorso intrapreso, che secondo il primo cittadino ha già lasciato un segno profondo nella città e nei suoi protagonisti.
“Nonostante siano passati 11 anni, è stata una delle cose più emozionanti e commoventi alle quali ho avuto l’onore di partecipare. Un’esperienza che mi ha consentito di rappresentare la nostra città in un momento in cui si sentiva un apporto e un trasporto corale da parte di Reggio, figlio di un’idea di città che, non avendo grossi investimenti industriali, necessariamente deve investire su se stessa, sulla cultura e su ciò che essa può generare”.
Un concetto chiave, quello della cultura come motore di sviluppo, che Falcomatà ha voluto ribadire con forza:
“La cultura è ciò che ci fa stare bene, che ci fa condividere, ci fa sorridere. E il sorriso è la distanza più breve tra due persone, ci avvicina. La cultura ci fa sentire parte di una stessa storia e di una stessa comunità”.
Un ringraziamento a chi ha reso possibile il progetto
Nel suo intervento, il sindaco ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a dare valore e concretezza alla candidatura:
“Sentiamo la necessità che le istituzioni lavorino per far sentire tutti parte di una stessa comunità. Per questo l’intervento infrastrutturale è stato inserito nel dossier, come il Museo delle Culture del Mediterraneo e tutto ciò che rappresenterà per la nostra città. È stato un esercizio virtuoso perché ha coinvolto tutte le realtà positive della città, che ringrazio, come chi ha lavorato al dossier e le personalità che hanno contribuito a dare voce all’importanza del nostro progetto. Se lo hanno fatto, è perché la città ha lasciato loro qualcosa. E se questa città lo ha fatto, è per merito delle persone che hanno fatto sì che a loro rimanesse qualcosa”.
L’unità della città per il traguardo finale
Un passaggio centrale del discorso di Falcomatà è stato l’invito a mantenere alta l’attenzione nelle prossime settimane, affinché il lavoro fatto finora possa emergere in tutta la sua forza e dimostrare che questa candidatura è il frutto di un impegno collettivo.
“Credo che la strada sia tracciata, perché su questo obiettivo esiste ormai un trasporto corale. La città deve fare non solo bella mostra di sé, ma deve far capire quanta unità c’è intorno a questo progetto che guarda al futuro. È una vittoria non di qualcuno, ma per qualcosa, che ci aiuta a costruire benessere e, attraverso la cultura, a migliorare le condizioni economiche e sociali del territorio”.
Oltre la candidatura: il ruolo della politica e la comunicazione con i cittadini
Falcomatà ha poi allargato la riflessione sul modo in cui la politica dovrebbe dialogare con i cittadini, evitando divisioni sterili e favorendo un confronto costruttivo:
“Il rischio che corriamo quando parliamo in quest’aula è che i cittadini ci prendano per folli. Io credo che la politica abbia il compito di approfondire le problematiche, altrimenti diventa una corrida in cui la maggioranza dice che va tutto bene e la minoranza che non funziona niente. Chi tifa per la maggioranza sarà contento, chi tifa per la minoranza sarà felice che le cose non vadano bene e il cittadino che vorrebbe capire, informarsi e sapere cosa succede, non riesce a farsi un’idea chiara di quello che sta accadendo”.
Innovazione e strumenti per una democrazia più efficace
“Oggi siamo nell’Aula Repaci del Consiglio Metropolitano, inaugurando un nuovo software di gestione del consiglio, non ancora completo, che ci consentirà di gestire meglio tutte le operazioni: dalla trascrizione alla votazione, fino al collegamento da remoto. Tutto ciò che può essere utile all’esercizio di democrazia”.
Le parole di Falcomatà delineano una visione chiara: la candidatura a Capitale della Cultura non è solo una competizione, ma un’occasione per costruire un’identità condivisa e un progetto di crescita per la città.
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