Sanità in Calabria, Azzarà: ‘Basta parlare del passato, servono soluzioni per i cittadini’
E sul consiglio comunale aperto di Reggio Calabria: "Spettacolo indecoroso"
15 Novembre 2024 - 10:38 | di Redazione
Durante la sua recente partecipazione al format Live Break, Nuccio Azzarà, già segretario cittadino della UIL, ha fatto il punto sulla difficile situazione della sanità in Calabria, mettendo in luce criticità che sembrano non avere mai fine.
Una sanità che pesa sulle casse regionali
“Capisco quanto sia complicato per la politica affrontare temi delicati come quello della sanità, specialmente in Calabria”, ha dichiarato Azzarà, ricordando come la sanità incida per il 69% sul bilancio regionale, con un impatto economico di ben 3,5 miliardi di euro. La gestione di queste risorse, tuttavia, non è mai stata semplice, soprattutto considerando che la Calabria è commissariata da 14 anni, l’unica regione in Italia a trovarsi ancora in questa condizione. Da tre anni, il commissario è lo stesso presidente regionale, Ronerto Occhiuto, ma le difficoltà, secondo quanto illustrato da Azzarà, sembrano persistere.
Critiche alla gestione commissariale: “Basta giustificazioni, servono soluzioni”
Azzarà non ha risparmiato critiche alla gestione commissariale degli ultimi anni:
“Il consiglio comunale aperto dedicato alla aanità è stata un’occasione persa, si è data la possibilità ai commissari straordinari di fare bella figura, cosa che non sarebbe dovuta accadere”.
Azzarà ha ricordato il recente intervento della dottoressa Di Furia, che ha spiegato di aver “ereditato una situazione disastrosa”.
“Prima di lei, la gestione era nelle mani di Scaffidi e prima ancora di altri commissari che avevano già denunciato una cattiva amministrazione, allora le colpe sono di direttori generali e dunque da imputare al management. Chi arriva parla sempre del precedente e di ciò che trova, ma le soluzioni quando arriveranno?”.
La sanità, per Azzarà, è diventata un vero e proprio mercato, ma con quale risultato?
“Quali prestazioni vengono realmente offerte ai cittadini calabresi? La risposta, purtroppo, è che spesso si è costretti a rivolgersi a strutture sanitarie di altre regioni, con un esborso di circa 350 milioni di euro l’anno che finiscono nelle casse altrui”.
Il nodo dei medici cubani e il problema del personale
Azzarà ha poi puntato il dito contro l’iniziativa di importare medici cubani come soluzione ai problemi della sanità calabrese:
“Occhiuto ci presenta i medici cubani come la panacea di tutti i mali, ma nessuno mette mano al personale già presente, ai medici che invece di curare i pazienti lavorano negli uffici amministrativi. In Italia chi vuol fare il medico sa a cosa va incontro e per loro garantisce l’Ordine dei Medici, per gli altri paesi chi ci garantisce che sia così?”.
Un tema, quello del personale, che Azzarà ha avuto il coraggio di portare all’attenzione pubblica, arrivando persino a denunciare la situazione nel programma televisivo Le Iene.
“Una scelta non di poco conto – ha detto a Live Break – e che si paga cara”.
“Senza ritegno alcuno” – Il duro attacco al Consiglio Comunale
Il giudizio di Azzarà, comunque, non ha risparmiato neppure la politica locale. Sul suo profilo Facebook, l’ex sindacalista, all’indomani della riunione a palazzo San Giorgio, ha scritto parole di fuoco contro il recente Consiglio Comunale aperto dedicato al tema della sanità.
“Un Consiglio che si è trasformato in uno spettacolo indecoroso”, ha scritto Azzarà, accusando i consiglieri di aver trasformato una seduta su un tema di così grande impatto sociale in un teatrino di battibecchi e polemiche sterili. “Fatta eccezione per qualcuno, non hanno ritenuto di risparmiare alla città uno spettacolo indecoroso sul dolore della gente. Un Consiglio aperto al niente ed al nulla, non si offenda il nulla”.
Le parole di Nuccio Azzarà non lasciano spazio a dubbi: il sistema sanitario calabrese è in grave difficoltà e sembra lontano dal trovare una via d’uscita. Per Azzarà, non servono più parole o giustificazioni: è tempo di agire per garantire ai cittadini il diritto alla salute. Tuttavia, finché la gestione sarà nelle mani di commissari e amministratori incapaci di proporre soluzioni concrete, la situazione non potrà che peggiorare.