Confindustria e giovani: come si realizza un’impresa!


di Fabiana Tripodi – Continuano gli incontri del cammino formativo rivolto ai giovani over 18, dal titolo “Work in … work out. L’impresa della speranza”, promosso dall’associazione Attendiamoci O.n.l.u.s. nei locali parrocchiali della Chiesa Cattolica dei Greci di Reggio Calabria.Nell’ambito del percorso che consente di approfondire quattro tematiche scelte – Responsabilità, Cittadinanza, Speranza ed Impresa -, si inserisce l’incontro tenuto giovedì 27 marzo dal dott. Angelo Marra, presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria della provincia di Reggio Calabria.Il dott. Marra ha spiegato ai ragazzi presenti il ruolo che da tre anni ricopre all’interno di Confindustria e ha raccontato la propria esperienza professionale di imprenditore in ambito digitale.Nel suo impegno “istituzionale”, ha puntato fin da subito alla sensibilizzazione della cittadinanza, con un primo evento pubblico che ha consentito di iniziare a fare anche nella nostra città delle Barcamp, “non conferenze” aperte nelle quali i contenuti sono proposti dai partecipanti stessi.Si crea la possibilità di portare a Reggio Calabria persone competenti e il modello delle “non conferenze” consente di prendere un appuntamento in Confindustria per spiegare le proprie idee. Dietro questo, c’è un network di imprenditori da mettere a disposizione dei giovani per supportare le idee; è stato creato uno sportello fisico e, tramite email, è possibile richiede un incontro, la struttura mette a disposizione orari nei quali il giovane ha la possibilità di esporre l’idea embrionale e di raccogliere i suggerimenti forniti da un comitato scientifico per migliorare ed avere un progetto innovativo. Alla fine di questo percorso, si crea un evento pubblico che consente al ragazzo di imparare a presentarsi all’investitore, dire il problema da risolvere, presentare competitors e team, richiedere ciò di cui ha bisogno. I ragazzi arrivano con una idea e le tante occasioni proposte dall’associazione costituiscono una palestra per capire come si lavora. Confindustria – ha spiegato il dott. Marra – offre strumenti gratuiti, vengono organizzati eventi (come lo “storming aperitivo”, momento aggregativo per discutere di idee innovative) e workshop (il prossimo sarà a giugno) e i giovani hanno così la possibilità di formarsi per diventare imprenditori.Si è detto rattristato dalla situazione attuale; oggi negli occhi della maggior parte dei giovani si legge rassegnazione, sembra non esserci più quella fame, quella voglia di rivalsa che porta a perseguire dei sogni.L’impegno assunto da Angelo Marra nel suo mandato di presidente dei giovani imprenditori è stato quello di far crescere dei cittadini, formare dei giovani anche nella “auto imprenditorialità”.È necessario creare un ecosistema, dare continuità ad un gruppo di lavoro, motivarsi, stimolati dalla “competizione” positiva.Negli ultimi tempi, in Italia si sta creando anche un sistema legislativo che consente nuove forme giuridiche per le società. Un membro del team di consulenti di Confindustria, presente all’incontro, l’ing. Giuseppe Oppedisano, ricercatore in ambito biomedico, ha parlato della sua esperienza formativa e lavorativa maturata all’estero, che lo ha portato a pensare che il cambiamento può essere percepito come difficoltà oppure come opportunità. Il messaggio che ha voluto lasciare ai ragazzi presenti all’incontro è che effettivamente le cose anche nella nostra terra possono cambiare. È importante non arrendersi ai primi ostacoli, non fari bloccare dalle prime barriere. “Non abbiate paura di mettervi alla prova; impegnatevi accettando il rischio, non solo di impresa, ma anche quello personale”, ha concluso l’ing. Oppedisano.Stimolato dalle domande dei presenti, il dott. Angelo Marra ha concluso il suo intervento, invitando i ragazzi a circondarsi di persone stimolanti, ad essere curiosi, a fare rete con persone anche di altri luoghi per “contaminare” le culture e le esperienze, senza mai trascurare la qualità della formazione: solo così sarà possibile realizzare progetti innovativi, impegnarsi “eroicamente” in imprese di speranza per il nostro territorio.