Confindustria e De Masi, impegno comune per il mondo dell’impresa


Un incontro cordiale, uno scambio di vedute sulla situazione sociale ed economica calabrese e un reciproco impegno: Confindustria Reggio Calabria continuerà a stare al fianco di Nino De Masi mentre l’imprenditore di San Ferdinando darà il suo contributo, cristallino e operoso come sempre, per l’associazione provinciale degli industriali. La visita di una delegazione del direttivo di Via del Torrione nello stabilimento che si affaccia sulle banchine del porto di Gioia Tauro è stata caratterizzata dalla comune visione dei problemi che attanagliano il nostro territorio e il suo tessuto economico: la pervasiva presenza della criminalità organizzata, le criticità dell’apparato amministrativo pubblico, la farraginosità di molte procedure che tolgono tempo e opportunità all’imprenditoria locale, nonché la complessità del rapporto con il mondo del credito.

La delegazione di Confindustria era guidata dal presidente Andrea Cuzzocrea che ha ribadito “la vicinanza e la solidarietà dell’associazione a un imprenditore che ha scelto di condurre in prima persona battaglie delicatissime, diventando bersaglio di forze criminali che contro di lui e contro le sue aziende hanno agito in maniera spregiudicata e violenta. De Masi – ha aggiunto Cuzzocrea – è una persona perbene e un uomo che ha fatto del rispetto delle regole una scelta di vita. Siamo al suo fianco ma gli chiediamo anche di impegnarsi per la categoria di cui fa parte, quella del mondo dell’impresa che anche in Calabria riveste un fondamentale ruolo sociale”.

Da parte sua, Nino De Masi si è detto “felice della visita e dell’attenzione di Confindustria Reggio. Resto impegnato su molti fronti, non solo imprenditoriali ma anche di carattere civico, perché sono convinto della necessità di un profondo sommovimento delle coscienze che intacchi lo strapotere dei clan e di un certo sistema che coinvolge i decisori pubblici e il mondo finanziario. È un insieme di ostacoli che impedisce il pieno dispiegarsi del diritto costituzionalmente garantito all’iniziativa economica privata. Finché saremo sottoposti al giogo dell’antistato non potrà esserci sviluppo. Per questo – ha concluso l’imprenditore di San Ferdinando – abbiamo il dovere, e possiamo farlo sotto il prestigioso simbolo di Confindustria, di vincere la difficile partita contro il paradosso che vivono i calabresi: privati delle libertà fondamentali nella loro terra ma ancora oggi costretti a pagare il prezzo di un pregiudizio antimeridionale, quando emigrano nelle aree più evolute del Paese”.