Comune Reggio, Minicuci si affranca dalla Lega: ‘Il tempo dei tromboni del centrodestra è finito’

L’ex candidato a sindaco, sveste i panni dell’agnello sacrificale: ‘Resterò a Reggio a capo dell’opposizione’

Antonino Minicuci

Determinato, preciso, a tratti puntiglioso, ma sicuramente deciso a vendere cara la pelle. È il ritratto della prima uscita di Antonino Minicuci da capo dell’opposizione in Consiglio comunale. L’ex candidato sindaco del centrodestra ha di fatto spiazzato più di qualcuno presentandosi a Palazzo San Giorgio con un piglio quasi inedito, senza risparmiare frecciate allo schieramento che (non) lo ha sostenuto nella corsa per la carica di sindaco.

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E che l’aria fosse cambiata lo si è intuito dal primo intervento di Nino Minicuci, che sveste i panni dell’agnello sacrificale per vestire quelli del mattatore.

D’altra parte già in apertura di seduta aveva bacchettato il segretario generale Giovanna Acquaviva sulla procedura di surroga di Angela Marcianò. Un po’ dettando la linea alla “collega” pugliese che si adegua in una sorta di dialogo a due tra articoli, commi e interpretazioni varie.

Minicuci, insomma, mostra di non avere affatto voglia di recitare la parte del “perdente” e si riprende in mano la propria identità politica. Intanto rassicurando i suoi elettori sulla propria permanenza in città, in quanto ha tutte le intenzioni di assolvere al meglio il suo ruolo di capo dell’opposizione, e poi annunciando – non proprio a sorpresa – la propria adesione al gruppo misto, affrancandosi definitivamente dalla Lega che pure l’aveva scelto quale candidato per la coalizione. Nessuno, d’altra parte avrà dimenticato le polemiche circa l’appartenenza politica di Minicuci che insieme ai suoi alleati aveva ripetuto più volte di non essere un tesserato del carroccio.

Minicuci lancia quindi la sfida annunciando che non farà, assieme al resto dell’opposizione, sconti alla maggioranza bulgara del centrosinistra. Ma neanche ai “compagni” di opposizione, come Saverio Pazzano, subito identificato come il “soccorso rosso” di Falcomatà.

“Legalità, trasparenza e semplificazione amministrativa” rappresentano i capisaldi di quella che sarà la sua prima esperienza politica diretta. Chiede quindi attenzione e rispetto per le prerogative dei consiglieri e auspica regole precise in merito alla puntualità delle sedute del Consiglio. Ringrazia Governo e Parlamento per i 140 milioni del Decreto Agosto, ma mette anche i puntini sulle ‘i’:

“La città è messa male, ed è necessario un cambio di passo. Il bene della città non deve avere colore politico, vestiamo tutti la maglia amaranto. Faremo una opposizione seria e propositiva. Il tempo dei soloni e dei tromboni del centrodestra che non hanno i voti e aderenza alla realtà è finito. E se lo chiederete, nelle sedi opportune, come il Consiglio, non Minicuci, ma tutto il centrodestra vi darà una mano”.