Comune di Reggio, frizioni tra Falcomatà e Lanucara: sindaco scontento, assessore 'invisibile'

L'assenza di incisività di Lanucara alla base dei malumori del sindaco Falcomatà. I nodi chioschi, Miramare, Mercato coperto e rapporti con associazioni di categoria

Qualche nuvolone sopra Palazzo San Giorgio…ma anche dentro. Il maltempo degli ultimi giorni ha complicato lo svolgimento delle festività mariane, con i reggini che però hanno risposto ugualmente in buon numero in occasione degli eventi e dei festival organizzati dall’amministrazione comunale.

Si registrano perturbazioni anche all’interno dell’amministrazione Falcomatà, in particolare tra il sindaco e l’assessore Marisa Lanucara. Nulla che possa presagire (almeno ad oggi) a strappi e rotture clamorose, ma un certo disappunto inizia ad affiorare da parte del primo cittadino.

Secondo quanto raccolto, l’insoddisfazione di Falcomatà si è palesata in occasione della vicenda che ha visto nei giorni scorsi i fieristi della bancarelle a Pentimele sul piede di guerra, ma ha radici più lontane.

Dieci giorni fa,  a denunciare la mancanza di programmazione dell’amministrazione comunale è stato Salvatore Alessandria, presidente regionale ‘Fiere, Feste e Sagre’ Ana-Ugl, sul piede di guerra per la mancanza di certezze, a soli sette giorni dall’inizio della Festa patronale.

“Da tantissimi anni partecipiamo in giro per la Calabria a fiere e feste. Portiamo ricchezza ed entusiasmo in molte città e e siamo sempre stati accolti dalle varie amministrazioni con attenzione e ascolto.

Dispiace dover evidenziare però, come a Reggio Calabria la situazione sia molto differente. Non abbiamo mai avuto un dialogo con il sindaco Falcomatà ma solo con l’assessore Lanucara che sta cercando in qualche modo di aiutarci ma la politica è stata sempre assente”, le parole di Alessandria.

Nei giorni successivi l’accordo, con l’intesa tra i fieristi e l’amministrazione comunale. Ma il problema politico di fondo rimane, con il presidente regionale ‘Fiere, Feste e Sagre’ Ana-Ugl che aveva criticato il sindaco Falcomatà e ‘assolto’ un suo assessore, Lanucara appunto, per il comprensibile malumore del primo cittadino.

Quanto accaduto con i fieristi delle bancarelle, arriva al termine di mesi che hanno visto il sindaco, secondo fonti interne alla maggioranza, a più riprese scontento dell’operato dell’assessore Lanucara.

Una delle deleghe detenute da chi ha raccolto le redini dell’ex assessore Angela Martino, riguarda i rapporti con le associazioni di categoria. Non è un mistero, tutt’altro, che i rapporti tra l’assessore Lanucara e diverse associazioni di categoria siano ai minimi termini. Ultima rappresentazione plastica, in ordine temporale, la Notte Bianca ‘fantasma’ già trattata sulle nostre pagine.

Secondo quanto dichiarato dai presidenti delle più importanti associazioni di categoria (Confcommercio e Confesercenti), che raccolgono le principali imprese e numerosissimi commercianti reggini, il motivo dell’insuccesso della Notte Bianca è da ricercare proprio nell’assenza di dialogo tra l’amministrazione comunale e gli esercenti.

“Non siamo stati messi assolutamente al corrente di questo evento. È come volere giocare una partita di calcio senza le squadra in campo: non è che la partita diventa deludente, non si gioca proprio”.

Queste le parole di Lorenzo Labate, presidente di Confcommercio di Reggio Calabria. E ancora:

“Non credo nemmeno si possa parlare di un flop. Semplicemente è qualcosa che di fatto in questo momento non c’è”. Così invece Claudio Aloisio, presidente di Confesercenti Reggio Calabria.

Complicato per l’assessore alle attività produttive, ovvero Lanucara, portare avanti un mandato in serenità e soprattutto con la possibilità di incidere in modo concreto rispetto alle problematiche e le richieste di commercianti e imprenditori, se il rapporto con le principali associazioni di categoria di riferimento è deteriorato, giusto per utilizzare un eufemismo.

L’insoddisfazione di Falcomatà, ascoltando il pensiero di alcuni esponenti di maggioranza, non si ferma all’ultimo caso dei fieristi a Pentimele o al flop della Notte Bianca. Come dimenticare ad esempio il fallimento dei chioschi sul Lungomare?

“Non sentiamo nessuno dell’amministrazione comunale ormai da settimane. Purtroppo, non siamo ancora riusciti a entrare materialmente all’interno dei gazebo, così da iniziare i lavori di riqualificazione”, dichiaravano circa un mese fa gli imprenditori aggiudicatari dei chioschi.

Così, nell’estate dei voli Ryanair e di un nuovo impulso turistico in città, i reggini e non solo hanno dovuto ‘ammirare’ tre chioschi chiusi e anche in condizioni fatiscenti. Mai chiarite nel dettaglio le motivazioni, probabilmente da ricondursi a lungaggini burocratiche e ritardi nell’assegnazione definitiva dei tre gazebo.

Particolarmente pesanti le deleghe da gestire per Marisa Lanucara, tante le incombenze da risolvere in un settore chiave, legato allo sviluppo e al rilancio della città.

Attendono da (troppo) tempo il rilancio ad esempio l’Hotel Miramare e il Mercato coperto di Via Filippini, in entrambe le situazioni nulla si muove da mesi.

Lo scorso gennaio, consegnato al Comune uno studio costato circa 30 mila euro da una società internazionale,  la Horwath HTL, documento contenente tutte le potenzialità del Miramare e gli interventi da effettuare per renderlo Hotel 5 Stelle.

Da Palazzo San Giorgio l’intenzione era abbastanza chiara, ovvero vedere il Miramare gestito da uno dei grandi gruppi internazionali del settore ricettivo. Nessuno segnale o novità negli ultimi mesi, non si capisce ancora quale sia l’indirizzo della “nuova” amministrazione (e dell’assessore Lanucara) per rilanciare il Miramare.

Discorso simile anche per quanto riguarda il Mercato di via Filippini. Bocciata da Lanucara l’idea dell’ex assessore Angela Martino di realizzare uno Street Food sulla falsariga delle principali città europee (forse complici anche i bandi deserti pubblicati dall’amministrazione comunale), l’attuale esponente di giunta immagina un mercato del cibo, legato anche alle tradizioni enogastronomiche del nostro territorio. Anche per via Filippini però tutto tace, con il Museo del Bergamotto, alle prese con un lungo contenzioso con il Comune, che prosegue la sua attività come se nulla fosse.

Da non dimenticare anche la questione relativa ai dehors. Lo Studio per la regolamentazione dell’occupazione di suolo pubblico per attività di ristorazione all’aperto, finalizzato alla riqualificazione ambientale, urbana e sostenibile del territorio comunale, per ridare decoro alle vie cittadine, è stato bocciato politicamente dall’assessore Lanucara, nonostante fosse stato ultimato.

Al cambio di indirizzo politico rispetto alla precedente gestione dell’assessore Angela Martino, scelta assolutamente lecita, non è seguita però alcuna nuova proposta.

L’assenza di incisività di Lanucara (secondo alcuni colleghi di maggioranza assenza che sarebbe, spesso, anche fisica dagli uffici di Palazzo San Giorgio…) alla base dei malumori del sindaco Falcomatà.

Un disappunto che ad oggi non sembra possa portare a soluzioni “estreme” ma che certamente necessita di un chiarimento tra i due, oltre che risposte concrete sui principali nodi da risolvere riguardanti l’assessorato alle attività produttive.