“Strada facendo…” ma non nel Pd. Scintille tra Falcomatà e Marino

Frizioni interne al Pd, il capogruppo dem al sindaco: "Prendo le distanze" dal progetto da 20 milioni sul rifacimento delle strade


Il rischio, rimanendo in tema di grandi classici cantati da Claudio Baglioni, è che si passi da ‘Strada facendo’ a ‘Io me ne andrei’. Il nuovo progetto dell’amministrazione comunale che prevede un piano straordinario a Reggio Calabria per il rifacimento delle strade cittadine, per una cifra complessiva vicina ai 20 milioni di euro, ha causato malumori all’interno del Partito Democratico, azionista di maggioranza dell’amministrazione Falcomatà.

Precisamente, i malumori non riguardano un esponente dem qualsiasi, bensì l’attuale capogruppo Giuseppe Marino, che ha raccolto le redini nei mesi scorsi da Giuseppe Sera, quest’ultimo tra gli indagati dell’Inchiesta Ducale.

Secondo quanto raccolto, Marino avrebbe utilizzato espressioni politicamente dure all’interno della chat di maggioranza. Rispetto all’invito del sindaco Falcomatà a partecipare alla conferenza stampa andata in scena questa mattina a Palazzo San Giorgio (e in mezzo ai tanti messaggi di apprezzamento di vari esponenti di maggioranza), Marino avrebbe risposto in modo eloquente.

“Prendo le distanze, avete fatto tutto voi. La programmazione relativa è ferma a 12 mesi fa, a meno che non avete fatto le cose in 3″, il senso del messaggio inviato dal capogruppo del Pd. Una precisa stilettata all’indirizzo del sindaco Falcomatà, il quale ha preferito non replicare all’interno del gruppo di maggioranza.

Dai corridoi di Palazzo San Giorgio riferiscono però di un Falcomatà rimasto “basito” dall’uscita di Giuseppe Marino, anche perchè il Pd reggino è reduce da un ultimo periodo tutto sommato sereno, dopo lo ‘tsunami’ che ha preceduto e seguito la composizione della nuova giunta, senza dimenticare l’Inchiesta Ducale.

L’ultima nomina del primo cittadino, con la designazione di Antonino Battaglia quale nuovo amministratore unico di SviproRe ne è la conferma. Battaglia infatti è uomo molto vicino a Demetrio Battaglia (già onorevole, storico esponente Pd) e Nicola Irto, senatore e segretario regionale del Partito Democratico.

Curiosamente, si tratta della stessa area di riferimento di Giuseppe Marino, il quale però evidentemente non è soddisfatto del trattamento ricevuto.

Nel corso della conferenza stampa odierna (con il capogruppo Pd prevedibilmente tra gli assenti), l’assessore Costantino ha fatto il punto sul «Blocco dei lavori conclusi (Catona, Terreti. Reggio Campi, Centro storico, Arangea Gallina, Pellaro, Bocale, Santa Venere), sui lavori in corso (Pentimele, Catona, Pellaro, Bocale), e sugli interventi programmati (Nasiti, Catona, Gallico, Sambatello, San Giovanni di Sambatello, Botteghelle, Condera, Terreti, San Sperato, San Salvatore, Mosorrofa, Botteghelle, Fondo Versace, Trunca, Croce Valanidi, Centro, Pellaro, Policlinico, Eremo Botte, Pavigliana, Vinco, Spirito Santo, Saracinello Ravagnese, Centro Vico Ferruccio). Marino, come si evince dal messaggio inviato nella chat di maggioranza, avrebbe gradito maggiore coinvolgimento e condivisione sul blocco degli interventi da finanziare, cosa che è evidentemente non è accaduta.

Lo scorso maggio, sempre il capogruppo Pd aveva alzato i toni rispetto al progetto di metropolitana di superficie e (a suo dire) l’accantonamento della stazione di Bocale 2^.

“Chiedo con forza che la Giunta comunale reperisca le risorse per rifinanziare un progetto esecutivo, appaltabile, necessario al completamento della metropolitana di superficie.

Su questa cosa, per il mio paese, per i miei compaesani, farò una battaglia senza bandiere e senza colori, né appartenenze politiche. Si rifinanzi subito la stazione di Bocale e si proceda velocemente su S. Leo e Lazzaro”, le parole di Marino nel maggio scorso.

Rispetto all’intervento del capogruppo dem, erano seguite le rassicurazioni dell’assessore Paolo Malara.

“Verranno create, come previsto, le tre fermate: San Leo, Lazzaro e Bocale. Per primi partiranno i lavori delle prime due stazioni e, di seguito, quella di Bocale. L’idea è quella di creare ulteriori fermate che miglioreranno le linee intermodali anche in relazione all’aeroporto “Tito Minniti”, il chiarimento di Malara.

Adesso va in scena quasi un remake, non su progetti di mobilità ma un settore per certi versi simile come quello del rifacimento delle strade. La differenza però (non da poco) è che il disappunto di Marino è stato espresso chiaramente verso il sindaco Falcomatà, esponente peraltro dello stesso partito. Servirà ricucire lo strappo, magari con l’intervento del segretario regionale Nicola Irto.

Da non dimenticare infine come lo stesso capogruppo dem, in qualità di presidente della II Commissione (ovvero Affari istituzionali, città metropolitana e decentramento, controllo enti partecipati, sicurezza e legalità) in questi mesi ha provato a portare avanti, non senza fatica, l’importante tema della costituzione delle circoscrizioni.

Un iter che fatica a procedere, complice la resistenza (pubblicamente espressa) di alcuni esponenti di maggioranza, praticamente quello che sarebbe poi diventato nei mesi scorsi il blocco R.e.d., con il vicesindaco metropolitano Carmelo Versace e i consiglieri Nino Castorina e Filippo Burrone che seguendo il ritornello del governatore Occhiuto sul tema Autonomia Differenziata, hanno sentenziato in più circostanze ‘No money, no circoscrizioni’.

Anche in quel caso peraltro, le frizioni videro come teatro la chat di maggioranza, tornata nella giornata di ieri indigesta per l’amministrazione Falcomatà.