Cardia passa all’Udc e sbatte la porta: ‘Da amministrazione zero risposte ai problemi dei reggini’
L'ex capogruppo dei Dp 'saluta' Falcomatà ("No comment") e Versace ("Preoccupato dalle locandine") e anticipa l'adesione di Armando Neri con l'Udc
27 Luglio 2022 - 20:29 | di Pasquale Romano
Comune di Reggio Calabria, il passaggio di Mario Cardia all’Udc è ufficiale. I rumors si inseguivano da settimane, la frattura tra l’ex capogruppo dei DP e la maggioranza del resto si perde nei mesi scorsi.
Sala dei sindaci di Palazzo San Giorgio gremita per l’esordio di Cardia con l’Udc, partito che dopo i magri risultati ottenuti alle ultime tornate elettorali vuole fortemente rigenerarsi. Con al fianco il Commissario provinciale Paolo Ferrara e il Commissario regionale Flavio Cedolia, Cardia ha salutato la nuova scelta motivandola con la volontà di dare risposte concrete alle problematiche sofferte dai reggini.
Lo stesso fattore, in senso contrario, secondo le parole dell’ex presidente della Commissione bilancio ha portato all’addio con la maggioranza.
“Non c’è visione e lungimiranza all’interno dell’amministrazione comunale. Solo per fare un riferimento a quanto accaduto oggi, è stato presentato il cartellone dell’estate reggina con immenso ritardo e notevoli difficoltà per associazioni e società che si sono rivolte al sottoscritto (in qualità di ex delegato ai grandi eventi, ndr) per avere supporto nella presentazione delle domande.
Abbiamo un sindaco f.f. della MetroCity, Versace, che si preoccupa più di vedere il proprio nome nelle locandine dei Bronzi piuttosto che pensare ai problemi della città. E mi fermo qui per pietà”, il siluro scagliato da Cardia.
Il neo esponente dell’Udc, da fedelissimo (sul piano politico e umano) di Giuseppe Falcomatà, da tempo ha interrotto ogni rapporto con il sindaco oggi sospeso. Stessa situazione con Armando Neri, da tempo ai ferri corti con Falcomatà.
Quali le motivazioni, presumibilmente serie, che hanno portato ad un rottura così fragorosa? Cardia si trincera dietro un no comment che sembra parlare più della breve dichiarazione scelta. “Non ho nulla da dire su Falcomatà. Nè sul piano umano, nè su quello politico”.
Al tavolo della conferenza, una sedia vuota sembra simboleggiare, al fianco di Cardia, la prossima adesione di Armando Neri con l’Udc. Come già riportato su queste pagine, una volta rientrato dalla sospensione, Neri salvo sorprese raggiungerà Cardia tra i banchi dell’opposizione, con due seggi in meno che diventeranno tre con il ritorno di Anghelone al posto di Califano. Nuovi equilibri, molto più sottili, si prevedono all’interno di Palazzo San Giorgio che con il rientro anche di Falcomatà promette momenti scoppiettanti e scenari del tutto imprevedibili.
Sulla prossima adesione di Neri, Cardia e Ferrara fanno intuire che il sentiero è già tracciato.
“Ad Armando mi lega un profondo rapporto di stima ed amicizia. Abbiamo condiviso tante battaglie politiche, non vedo l’ora di poterlo riabbracciare tra i banchi del consiglio comunale. Chi pensa che la mia azione politica all’interno di Palazzo San Giorgio sia solitaria si sbaglia di grosso”, la sentenza di Cardia.
“Armando Neri ha evidenti affinità con i valori dell’Udc. Sono tanti gli esponenti politici che ci stanno contattando esprimendo la volontà di avvicinarsi al nostro partito. Significa che il nuovo percorso che vogliamo avviare ha dei presupposti corretti. L’Udc è un partito di centro che vuole mettere al centro le difficoltà di Reggio Calabria e le possibili soluzioni per risolverle”, le parole di Ferrara.
Nel corso della conferenza stampa, il commissario provinciale dell’Udc ha letto una lettera di Lorenzo Cesa, segretario nazionale del partito, indirizzata a Cardia.
“Mi spiace di non essere presente, sia pure virtualmente, alla conferenza stampa in occasione dell’adesione all’UDC del Consigliere Mario Cardia, che segna il ritorno dell’UDC a Palazzo San Giorgio dopo un’assenza durata anche troppo tempo.
Purtroppo ieri è scomparso l’on. Giorgio Oppi, segretario regionale della Sardegna ed amico di vecchia data, e sono a Cagliari per ricordarlo.
La scelta dell’amico Cardia, che ha avuto il coraggio di lasciare i comodi scranni della maggioranza, per passare a quelli, molto meno confortevoli dell’opposizione ci lusinga e rende evidente che non si è trattato di un passaggio dettato da interesse personale, perché se così fosse stato sarebbe comodamente rimasto in maggioranza, ma di una convinta, ancorché sofferta “scelta di campo”.
Benvenuto, Mario e buon lavoro”, la lettera di Cesa.