Tassa sui rifiuti, altra mazzata sui reggini: ufficiale l’aumento
La differenza tra promesse (di abbassamento) e realtà: per il 2024 aumenta la Tari a Reggio Calabria. Le nuove tabelle aggiornate
20 Luglio 2024 - 20:05 | di Pasquale Romano
Si è discusso molto, in occasione dell’ultima seduta di consiglio comunale a Palazzo San Giorgio, di narrazione distorta e realtà ribaltata. Parole utilizzate da diversi esponenti di maggioranza e applicate all’inchiesta Ducale, rispetto a quanto accaduto in passato in riva allo Stretto, con lo scioglimento dell’amministrazione.
Di sicuro, gli stessi concetti di “narrazione distorta” e “realtà ribaltata” valgono anche per quanto riguarda la tassa sui rifiuti. Negli ultimi anni, diversi esponenti dell’amministrazione Falcomatà avevano assicurato che l’uscita dal piano di riequilibrio avrebbe portato in dono alcuni sgravi, a partire dall’abbassamento delle tariffe, come notorio alle stelle a Reggio Calabria.
L’uscita dal piano di riequilibrio si è effettivamente verificato ma l’abbassamento della Tari (per l’amarezza di tutti i reggini) no. Al danno si aggiunge la beffa, considerato che la tassa 2024 non solo non si è abbassata, ma è addirittura aumentata.
Dall’approvazione “dell’aggiornamento per il biennio 2024-2025 del piano economico finanziario del servizio dei gestione dei rifiuti urbani del comune di Reggio Calabria” e approvazione delle tariffe Tari 2024, è facile intuire l’aumento, deliberato dall’aula Battaglia in occasione dell’ultimo consiglio comunale.
Di quanto aumenta la tassa sui rifiuti a Reggio Calabria? Il calcolo sulle utenze domestiche deve essere effettuata su una serie di fattori: i componenti familiari, la tassa fissa per metro quadrato e la tassa variabile.
Ipotizzando un nucleo familiare con un solo componente e un appartamento di 100 metri quadri, il calcolo è presto fatto: nel 2023, la tassa sui rifiuti era pari a 248 euro, somma derivante dai 142 euro della tassa fissa aggiunta ai 106 euro della tassa variabile.
Per il 2024, il costo (sempre ipotizzando un solo componente e un appartamento di 100 metri quadri) invece è di 267 euro, 153 euro di tassa fissa e 114 di tassa variabile. Prezzi che in realtà sono destinati a essere più elevati, considerata la Tefa, il tributo di Città Metropolitana per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione ed igiene dell’ambiente, e la bassa percentuale di nuclei familiari con un solo componente.
Quali i fattori che hanno portato all’aumento della Tari, totalmente in contraddizione rispetto a quanto assicurato dall’amministrazione comunale? Diversi i motivi che hanno inciso. Uno su tutti, il balletto tra Teknoservice ed Ecologia Oggi (a suon di proroghe non previste) e le pulizie straordinarie hanno portato all’aggiornamento delle tabelle e di conseguenza all’aumento della Tari.
Chi era stato, purtroppo, profeta, rispetto all’aumento della Tari è il consigliere comunale di opposizione Armando Neri. In occasione di Live Break, l’ex assessore comunale aveva lanciato l’allarme rispetto alla tassa sui rifiuti.
“C’è un tema di cui nessuno ha parlato finora, che è quello del costo del servizio. Perché dico che la gestione approssimativa di questo passaggio di consegne andrà ad avere una ricaduta sicuramente negativa sui cittadini?
Per quanti riguarda la TARI è ovvio che, nel balletto che c’è stato tra le due società, le continue proroghe avranno un’incidenza sul PESCU che è il Piano Economico finanziario della Tari che, detto molto semplicemente, è l’atto principale che dà il costo del servizio nell’anno. Per spiegare facilmente come funziona, o meglio come funzionava prima dell’uscita dal piano di riequilibrio, se il piano costa 100 e ci sono 10 cittadini, la TARI costa 10 euro a cittadino perché il costo viene spalmato sui cittadini.
Ancora oggi, ne in commissione bilancio, né in commissione ambiente, abbiamo notizia di questo piano economico finanziario. Quindi noi come opposizione, ma ancora prima come cittadini, non sappiamo quanto andrà a costare, quest’anno il servizio. E visto che non abbiamo notizie temiamo che ci possa non essere un abbassamento delle tasse, ma che possa esserci, invece, un peggioramento”, le parole di Armando Neri circa 3 mesi fa.
Un’altra mazzata dunque per le tasche dei reggini, a fronte di un servizio che ancora presenta molte lacune e di conseguenza mette in mostra una città che nelle periferie, e non solo, è tutt’altro che pulita.
Non resta che sperare nel 2025 e in un “allineamento” tra promesse e realtà, sfuggendo così da narrazioni distorte che consentirebbero di alleggerire i conti delle famiglie reggine da un costo oggettivamente proibitivo.