Comune, Cardia lascia la Commissione Bilancio ed il Gruppo Dp. ‘Mi viene da ridere’

Cardia approda al gruppo misto e vuota il sacco. 'Legalità e trasparenza non vanno più bene. Ci si offende per una locandina...'

Cardia Comune

Mario Cardia, capogruppo di Democratici e Progressisti


Mario Cardia strappa con la maggioranza e il gruppo Dp. Il consigliere comunale lascia la Commissione Bilancio, il gruppo Dp e i banchi della maggioranza, approdando al gruppo misto.

“Sfiduciarmi? Mi viene da ridere. Non perdano tempo, sono io a dimettermi da Presidente della Commissione Bilancio, così come sempre io ho deciso di rimettere le deleghe sulle manutenzioni tempo fa. Ci sono cose più urgenti a cui pensare, per il bene della Città. Ed auspico che si sollevi immediatamente un serio dibattito, politico sociale ed amministrativo, sullo stato dell’arte di una Città piena di risorse, ma ineluttabilmente abbandonata a se stessa e “sospesa”, come ha affermato un’inchiesta di Repubblica qualche giorno fa.

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La fiducia che mi interessa non è quella del Pd, evidentemente molto diviso su questa mia vicenda, dei Democratici e Progressisti, di De Gaetano, di Versace o di qualche altro consigliere delle liste civiche che in questo momento non ricordo nemmeno, ma che in riunione di maggioranza chiedeva le mie dimissioni. A me interessa solo la fiducia dei cittadini, perché da loro sono stato eletto, con loro mi confronto e sono quotidianamente al loro fianco, per dare risposte alla Città. Alcuni consiglieri di maggioranza, a cui qualcuno ha affidato il compito di architettare questo sterile teatrino sulla mia persona, possono stare tranquilli.

Tempo fa-le parole di Cardia- ho assunto il ruolo di Presidente della Commissione Bilancio per far uscire il Comune da un momento di difficoltà successivo alla sentenza Miramare e per andare incontro al Presidente del Consiglio Enzo Marra, che era preoccupato dello stallo di una commissione così importante.

La segretaria cittadina del PD Bonforte, che non ho il privilegio di conoscere personalmente e che parla di senso di responsabilità, è informata di questa circostanza? Oppure ha offerto giudizi erronei su circostanze che non conosce nemmeno? I lavori della Commissione Bilancio da me presieduta si sono sempre svolti secondo i criteri della legalità, partecipazione, trasparenza e veridicità contabile e amministrativa.

Forse per questo -sottolinea il consigliere comunale- alcuni vogliono le mie dimissioni giusto adesso, alla vigilia di un atto importante come il bilancio di previsione? I criteri di legalità e trasparenza da me portati avanti forse non vanno più bene? Questa improvvisa fretta potrebbe indurre qualcuno a pensare che questo bilancio abbia qualcosa da nascondere e che serva nominare un Presidente forse meno attento e ligio.

Anziché sul sottoscritto, gli artefici di questa sterile polemica si concentrino piuttosto (se ci riescono) sui problemi dei cittadini e della Città, che sta attraversando una fase di recessione politica e amministrativa senza precedenti, in cui alla difficoltà di erogare i servizi essenziali si aggiunge l’imbarazzo di dover assistere a giustificazioni politiche poco credibili sulla perdita di milioni di investimenti dei fondi CIS, a conferenze stampa in cui ci si offende per non essere stati inseriti in una locandina sui Bronzi, alla nomina di parenti nel collegio sindacale di Svi.pro.re., allo stallo completo sui fondi REACT-EU, al rischio di perdere centinaia di milioni di fondi dei Patti per il Sud, al Ponte del Calopinace e altre decine di cantieri ed opere pubbliche ferme al palo, alla società in house Hermes esclusa dal Patto per Reggio, alla vergognosa chiusura dei centri diurni, ad un’estate reggina triste e buia come non mai, ad un Comune tornato strutturalmente deficitario, ai concorsi ancora bloccati, agli LSU che attendono invano l’aumento delle ore lavorative, ai dipendenti comunali spesso abbandonati e mi fermo qui per pietà.

Una minima parte della maggioranza di Palazzo San Giorgio è succube di una politica non ispirata ai valori del servizio ai cittadini, bensì sottomessa a presunti “leader”, talvolta autoproclamati, talvolta fuori dai circuiti istituzionali, talvolta decotti generali senza esercito, senza infamia né lode, che però pretendono ancora di dare indirizzi e suggerimenti.

Questi operano animati solo da sentimenti di vendetta, livore, ritorsione ed odio personale, il loro agire è totalmente privo di quel nobile sentimento di servizio politico che dovrebbe nutrirsi di semplice interesse per la Città. Questo atteggiamento ostacola ogni dialogo costruttivo, preclude l’instaurazione di rapporti umani sani e sta conducendo inesorabilmente la maggioranza e di conseguenza i cittadini verso il baratro. Non è in corso semplicemente una crisi politica della maggioranza, è in corso una totale divergenza, all’interno della maggioranza, sulla visione della Città, sul modo di intendere la politica e i rapporti umani. E questo sfaldamento progressivo ed ormai inarrestabile è amplificato dall’incapacità di dare risposte vere ai cittadini.

Quei consiglieri di maggioranza autorevoli e capaci, che ringrazio per il percorso finora compiuto insieme, che hanno davvero a cuore Reggio, purtroppo non riescono a reagire a dovere. Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Sono stato spesso solo a voler condurre battaglie giuste nell’interesse dei cittadini, ho dovuto spesso lottare in maggioranza e forse per questo sono diventato scomodo, ma ho sempre agito con la schiena dritta e con dignità, che per me sono valori irrinunciabili.

Sono queste ed altre che mi riservo di esternare più avanti, le ragioni che mi inducono a comunicare ufficialmente che intendo lasciare i banchi della maggioranza, collocandomi nel gruppo misto, dal quale eserciterò criticamente con libertà, dedizione e professionalità, il mio mandato politico nell’esclusivo interesse della Città e dei cittadini, come ho sempre fatto, senza mai far prevalere le logiche dei complotti, degli sgambetti, delle questioni personali e delle spartizioni di poltrone tanto care ad una parte della maggioranza dalla quale prendo formalmente ed urgentemente le distanze, politiche ed amministrative. Urge un serio dibattito sulla Città”, conclude Cardia.