Comunali Reggio, irrompe Nino Liotta: “Io sindaco per la Regione dello Stretto”
L'ex consigliere comunale d'opposizione ufficializza la propria candidatura in un videomessaggio. Ecco il progetto per la creazione della ventunesima regione italiana
01 Gennaio 2020 - 20:26 | di Claudio Labate
“Io scriverò tanto ma ci metterò sempre la faccia, mostrandomi ove possibile in video. Vi racconterò nei prossimi giorni qual è il mio programma amministrativo”. I botti di Capodanno non sembrano voler cessare. Dopo il post sibillino di Angela Marcianò, che in sostanza annuncia una sua discesa in campo, a rompere gli indugi, inaspettatamente, è la “pazza idea” di Nino Liotta. Già consigliere comunale di opposizione (sindaco Demi Arena), eletto con 544 voti nel 2011 con la lista “Energia pulita, il vulcanico Liotta non è riuscito a ritagliarsi il proprio spazio nel 2014, correndo nella lista del Pd a sostegno di Giuseppe Falcomatà, collezionando 518 voti. Oggi, alle soglie dei 50 anni, Liotta annuncia la sua discesa in campo che, al di là dell’appeal che lo stesso potrà e saprà riscuotere nell’elettorato con il suo articolato e difficile progetto, non può far altro che arricchire il quadro delle prossime comunali, di protagonisti e di altrettante incognite. Basti pensare che nell’area di centrosinistra, sono già tre le candidature a sindaco: Giuseppe Falcomatà, Saverio Pazzano e ora Nino Liotta che per temperamento e carattere condurrà certamente una campagna elettorale all’attacco. Già promotore dell’uso degli overcraft per collegare Reggio e Messina in funzione Aeroporto, oggi Nino Liotta vede la “Regione dello Stretto”.
Il neo candidato a sindaco annuncia la sua decisione attraverso un video di circa sei minuti, nel corso del quale, in apertura, sottolinea la congiuntura che lo ha in qualche modo spinto a scendere in campo: il 2020 è l’anno del suo cinquantesimo, ma anche il cinquantesimo dell’anniversario della Rivolta di Reggio, che poi coincidono con i cinquant’anni di regionalismo: “Cinquant’anni di fallimento assoluto – dice – che ci hanno messo all’angolo, rispetto a due paeselli che sono cresciuti un po’ di più”. Liotta è convinto che i tempi sono ormai maturi per rimettersi in gioco “non solo politicamente per quello che riguarda la città, ma facendo una nuova proposta. Io la mia ce l’ho da tempo ed oggi la ufficializzo”.
Liotta spiega i motivi che non lo porteranno a partecipare alle regionali pur esprimendo il proprio voto – “non credo più, amministrativamente, alla Regione” – e rilancia la sua proposta:
“Credo che il nostro futuro è la Regione dello Stretto. Lo prevede l’art. 132 della Costituzione. Io dico che bisogna avviare un percorso per costituire in Italia la ventunesima regione dello Stretto”.
Una regione per Liotta delimitata dall’aspromonte e dai monti peloritani e che
“territorialmente si estende da Taormina a Milazzo, dalla Locride alla Piana, con le città metropolitane di Reggio e Messina, consorelle, per una volta si facciano abbracciare e non dividere dallo Stretto”.
Non c’è nulla di campanilistico, assicura Liotta, ma perché ciò avvenga bisogna che si vincano le elezioni e
“tutti assieme faremo ripartire immediatamente questa città che non può rimanere sempre nell’emergenza, nell’apatia e nell’attesa di soluzioni che arrivino dall’alto”.
Quello che Liotta vuole intraprendere è un percorso politico che dovrebbe portare ad un referendum costituzionale. Il neo candidato prova a fare leva anche sui ricorsi storici, scomodando Anassila da Reggio che nel 500 a.C.,
“fu capace di unire Zancle e Reghium per farne una superpotenza nel mediterraneo. Ci dovremo unire per scrivere politicamente e amministrativamente il nostro futuro insieme ai nostri cugini di Messina”.
Quindi l’invito alla partecipazione attiva, e alla candidatura:
“Che si un anno di rivoluzione, una rivoluzione che faremo noi”.