Comunali Reggio, Falcomatà apre le danze con un ‘polo civico’ di sei liste. Parola d’ordine: Continuità

Il sindaco uscente rivolge anche un appello all’unità della coalizione guardando a destra: ‘Non c’è bisogno di invasori’


“Questa città ha ancora bisogno di noi ed ha ancora bisogno di voi. Noi ci siamo ancora una volta, noi ci siamo per difendere la nostra identità, noi ci siamo per valorizzare le nostre bellezze, noi ci siamo per la nostra città, e ci siamo anche rispetto a chi invece prende la nostra città solo come un punto di passaggio, come una tessera all’interno di un puzzle o una tessera all’interno di uno scacchiere elettorale. Reggio è molto di più. Reggio ha una sua storia una sua identità ha una sua cultura Reggio non ha bisogno di invasori che vengono da nessuna parte questa città ha bisogno di essere amata e più di noi nessuno lo può fare”.

Giuseppe Falcomatà arringa i suoi sotto la pergola di uno spazio aperto all’interno del Parco Ecolandia, dove – dopo un breve saluto di Tonino Perna del Consorzio che lo ha in gestione – ha presentato ufficialmente il gruppo di sei liste civiche che lo sosterranno nella corsa per la riconferma alla guida di Palazzo San Giorgio.

“La nostra città è caduta più volte, e più volte si è rialzata. Lo ha fatto anche durante il Covid. Ci siamo sentiti nuovamente comunità, e questo elemento è ciò che dovrà contraddistinguere la nostra campagna elettorale: indossare l’unica maglia possibile che è la maglia amaranto, e soltanto chi conosce la nostra città, chi la conosce nelle sue pieghe nei suoi gangli e nelle sue sofferenze, nelle sue difficoltà, chi con ostinazione ha deciso di rimanerci o di ritornarci, può essere l’alfiere, il cavaliere, il testimone della necessità di continuare, di andare avanti, di dare continuità a questo percorso amministrativo”.

Proprio sulla necessità di dare continuità a questi primi sei anni di amministrazione si concentra il discorso iniziale del primo cittadino:

“Chi meglio di chi ha conosciuto più o meno direttamente anche le difficoltà di raggiungere un obiettivo può essere la fotografia di quanto bisogna insistere a volte sulle cose, di quanto a volte i risultati arrivano un po’ dopo, perché ci si scontra spesso con muri di gomma? Non è mancato mai l’impegno per la risoluzione di quei problemi. E allora è importante non soltanto dire la strada che si è fatta, ma ricordare il punto di partenza con una consapevolezza che non deve mai mancare e non mancherà a nessuno di noi, quella di riconoscere i nostri errori, quella di riconoscere ciò che si poteva fare prima e ciò che si può, e che si poteva fare meglio. Proprio per questo motivo, proprio perché neanche in una città normale si riesce a completare un percorso amministrativo in cinque anni noi dobbiamo chiedere nuovamente la fiducia ai nostri concittadini. Perché c’è bisogno di un secondo tempo. Siamo solo a mezzogiorno, è la metà della giornata, ma dopo mezzogiorno le attività riprendono e noi le cose a metà non le vogliamo lasciare”.

Sei liste, un polo civico

“Oggi non presentiamo sei simboli, non presentiamo semplicemente sei liste, oggi vengono ufficialmente presentate alla città sei anni di storia insieme, sei anni in cui i percorsi personali professionali, lavorativi, associativi, di ognuno di voi si sono intrecciati con quello dell’amministrazione, con me”.

Per Falcomatà è importante che passi questo messaggio, e cioè che non si tratta di un mero cartello elettorale:

C’è la città nelle sue articolazioni migliori, nelle sue energie produttive positive, ci sono candidati che sono espressione del mondo della scuola, del mondo della sanità, del sindacato, del mondo delle professioni, dell’associazionismo più bello spontaneo e solidale volto ad aiutare il prossimo. Ci sono le espressioni dei Club Service ci sono le espressioni dei Comitati di quartiere dove noi in questi anni abbiamo anche preso le mazzate, alcune volte meritatamente, alcune volte meno meritatamente. Territori nei quali magari abbiamo risolto un problema su 10, a volte neanche uno su dieci, però all’interno di questo rapporto di questo confronto con i Comitati di quartiere, con i quartieri, con chi i comitati li rappresenta si è creato quello che per un percorso politico non deve mai mancare: la fiducia, la sincerità, la lealtà e la coerenza, sempre più merce rara. E lo vedremo anche in questa elezione”.

“Voi che siete presenti qui, siete stati in qualche modo, chi più chi meno chi direttamente chi indirettamente, protagonisti dell’agire amministrativo. Ci sono le liste storiche, che sono Reset e La svolta, e io ringrazio Valerio Miseferi che è consigliere comunale e che oggi in qualche modo rappresenta quella che è stata l’evoluzione di un percorso che attraverso il civismo, l’impegno e l’amore per la città è riuscito poi ad approdare all’impegno all’interno del Consiglio Comunale”.

“Una delle liste si chiama Innamorarsi di Reggio, è una lista molto evocativa che era già presente come nome come simbolo come natura già all’interno della coalizione del 2001. È una delle idee, dei motivi, non degli slogan, dell’amministrazione, ovvero l’idea che per la città si possano fare tantissime opere pubbliche, infrastrutture, si possano garantire servizi eccellenti, ma ci deve essere un elemento di irrazionalità, di passione e di amore per il territorio che non conosce eguali. Ecco perché Innamorarsi di Reggio, rinnamorarsi di Reggio. Perché come diceva qualcuno è un rapporto che si rinnova quotidianamente”.

“Poi abbiamo il Patto per il cambiamento, con Antonio Sapone che è il coordinatore della lista, che ci dice invece qual è l’impegno dei territori, dei giovani nelle periferie cittadine, e non soltanto delle periferie fisiche, ma delle periferie dell’anima. Ci racconta l’impegno di tanti cittadini di Reggio che magari si sono formati fuori e vogliono continuare o dare per la prima volta il loro contributo alla città”.

“E poi ci sono altri due elementi di novità delle nostre liste civiche, S’Intesi e Primavera Democratica, con Adele Briganti, che rappresentano invece quello che in questi anni abbiamo costruito attraverso l’impegno di quelle 3, poi 4, poi 5 giornate a fine estate sul Lungomare. Giornate di dibattiti, di incontri e di discussioni anche vere tra di noi e che hanno consentito di costruire un percorso comune”.

I partiti e l’unità che… rende liberi

C’è anche un richiamo all’unità della coalizione del discorso pronunciato dal sindaco Falcomatà, secondo il quale uno degli elementi che ha contraddistinto questa amministrazione è stato proprio la libertà nelle scelte. E tale deve essere quella degli elettori e a maggior ragione dei partiti che decideranno di sostenerlo:

“Per quanto riguarda l’aspetto più squisitamente partitico o di movimenti che hanno una connotazione politica e partitica più marcata all’interno della coalizione, naturalmente ci sono, e li ringrazio per il lavoro che stanno facendo, il Partito Democratico, Italia viva, Partito Socialista, A testa alta, Articolo 1 e c’è anche Reggio bene comune che è in qualche modo forse più degli altri l’esempio di come confrontarsi sul merito delle cose può portare ad un cammino comune”.

“L’idea è quella ovviamente, soprattutto per i partiti che hanno una loro connotazione storica, di presentare il simbolo, poi se durante la campagna elettorale si deciderà di camminare insieme, non è dato saperlo, e non è il mio compito. Per me è importante che ci si presenti in maniera convinta, come lo sono tutte le liste i movimenti che sono presenti qui. Queste sono tutte realtà, non mi piace definirle cespugli, come nel gergo politico che solitamente si fa, che sono ben presenti e questo è diciamo la cosa di base, è la cosa più importante. Se questo poi si traduce in 15 o in 10 liste lo vedremo nei prossimi giorni”

Falcomatà, lancia quindi un messaggio che di fatto apre la campagna elettorale, e si augura che questa sia incentrata sul confronto tra i vari candidati. Che sia una campagna elettorale nel merito delle cose, confrontandosi cioè sull’idea che ognuno dei candidati ha di amministrare e gestire la cosa pubblica.

“La nostra campagna elettorale non sarà mai contro qualcuno, ma sarà per qualcosa. Il punto è dare continuità a una visione di città, ad un’idea di città, e rispetto a questo noi dobbiamo avere il contributo di tutti: se saremo uniti saremo forti, se saremo forti saremo liberi diceva qualcuno molto più autorevole di me. Ecco perché non è il momento delle divisioni. Ecco perché chi guarda a uno stesso orizzonte, chi ha un portato valoriale della propria vita non solo di idee politiche ma anche di stile di vita, oggi di fronte agli avversari coi quali ci confronteremo non può dividersi. Noi abbiamo un’idea comune della città, abbiamo una idea comune del suo futuro, confrontiamoci sui temi come peraltro si sta già facendo da qualche settimana a questa parte, se c’è una condivisione politica sui temi, sul modo di amministrare la cosa pubblica, sul modo di gestire i beni e i servizi pubblici, allora la divisione non ha senso. La divisione favorisce gli altri e noi questo oggi non ce lo possiamo permettere. Noi imposteremo la campagna elettorale in questo modo, non cadremo nelle provocazioni, non scenderemo mai, nessuno di noi, sul terreno di gioco dello scontro personale, perché su quel terreno di gioco noi siamo perdenti. Non è nelle nostre corde attaccare personalmente nessuno”.