Comunali 2020, Pazzano: ‘Reggio Calabria diventerà Bandiera Blu’

La strategia per un mare pulito da Catona a Bocale


Sembra impossibile a vedere lo stato delle acque del nostro mare, sembra impossibile a rileggere e a riascoltare anni e anni di promesse vuote e ripetitive. Sembra impossibile, ma noi possiamo fare del nostro mare un tesoro. Oggi il mare di Reggio è, sostanzialmente, non balneabile. Da Catona a Bocale abbiamo tanti scarichi fognari subacquei, le fiumare riversano in mare ogni genere di schifezza, i depuratori non funzionano. Insomma, se non ci fossero le ben note correnti dello Stretto a “deviare” i flussi di acque sporche e, spesso, inquinanti e fognarie, noi saremmo messi ancora peggio. Questo è il mare nel quale ci bagniamo, questo è il mare che offriamo alle nostre famiglie e ai nostri cari, questo è il mare che proponiamo ai turisti! Una città con condizioni così precarie di balneabilità non ha alcuna reale possibilità di sviluppo turistico. Noi dobbiamo ripartire da questa consapevolezza!

Dobbiamo attivare una diagnosi delle reti fognarie, sappiamo per certo che intere aree della città e molti edifici non sono allacciati alla rete e, quindi, riversano gli scarichi direttamente nel terreno o tra le acque sotterranee. Sappiamo che, anche per questo, le fiumare diventano gli scarichi per tutta la fascia collinare della città. Sappiamo che alcuni depuratori non sono mai entrati in funzione, altri sono inadeguati, altri non funzionano al giusto regime. Sappiamo anche che, dei milioni di euro messi a disposizione in questi anni per la depurazione delle acque, molti non sono stati affatto utilizzati, altri sono stati spesi, evidentemente, senza una programmazione e, di conseguenza, sprecati.

Dobbiamo procedere: alla verifica degli allacci fognari e a quella degli scarichi fognari a mare, in superficie e subacquei; dopo questa diagnosi, procederemo alla mappatura della rete e alla realizzazione degli allacci fognari; chiuderemo quindi gli scarichi a mare; metteremo in funzione e adegueremo i depuratori, riqualificheremo quelli costieri e collinari; bonificheremo le micro-discariche e manterremo le fiumare con una pulizia ordinaria. Attueremo la rivoluzione della normalità. A chi dice che non ci sono soldi, rispondiamo: fondi regionali (compresi i POR FESR), fondi CIPE, Recovery Fund, tasse ordinarie comunali. Solo per citare alcune delle risorse che, con una programmazione seria, possono essere a disposizione.

Noi così porteremo Reggio a diventare Bandiera Blu. Ma non basta. In un’ottica di cura complessiva dell’ambiente e delle comunità, questo risultato andrà inserito in una cornice più ampia, che include una gestione corretta del ciclo dei rifiuti, una seria politica di mobilità e del traffico veicolare, la cura delle spiagge, i servizi ai disabili.

So che sembra impossibile, ma voglio dire che questa è anche una partita che non possiamo e non dobbiamo perdere. Da qui passa la possibilità di vivere bene a Reggio e di potere, senza retorica e senza le solite chiacchiere, partire con un turismo vero e capace di produrre lavoro. Anche da qui passa la possibilità di ritornare per chi è dovuto andare via.

So che sembra impossibile, e qualcuno chiederà: “Ma se si poteva fare, perché non è stato fatto?”. Chiedetelo a loro, chiedetelo a chi approfitta di una terra in perenne emergenza per costruire consenso. Perché è più facile produrre interventi spot, piuttosto che programmare per raggiungere un obiettivo così “normale” in almeno tre anni. Noi sappiamo che si può fare, sappiamo come. E lo faremo. Reggio Calabria diventerà Bandiera Blu.